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Vaccino anti Covid ‘made in Italy’: oltre 3mila candidati per sperimentarlo

Oltre tremila candidati volontari per il vaccino anti-Covid ‘made in Italy’ che verrà testato allo Spallanzani di Roma. Un fiume di persone che abbraccia più generazioni e comprende anche diversi medici che si sono resi disponibili a testarlo in prima persona.

Il primo gruppo di tre volontari selezionati verrà vaccinato tra il 24 e il 26 agosto. Poi, se non si osserveranno eventi avversi significativi, si passerà ai successivi 3, che riceveranno una dose più alta, tra il 7 e il 9 settembre. In tutto i volontari che testeranno saranno 90. Stamattina nell’istituto per le malattie infettive della Capitale, eccellenza nella lotta al Covid-19, sono partire le visite mediche a cura di equipe cliniche appositamente formate per selezionare gli idonei. I test di screening – hanno spiegato dallo Spallanzani – saranno effettuati per tutto il corso dello studio e serviranno a selezionare le persone idonee per testare la sicurezza del vaccino in questa fase precoce di sperimentazione (Fase I).

I volontari sono suddivisi in due gruppi per età: dai 18 e i 55 anni, e dai 65 agli 85 anni. Ciascun gruppo sarà suddiviso in tre sottogruppi a cui verrà somministrato un diverso dosaggio di vaccino. “Oltre tremila candidati» ha commentato il direttore sanitario dell’Istituto, Francesco Vaia, è la dimostrazione del «grande cuore degli italiani». Tra loro si contano anche molti medici, protagonisti negli ultimi mesi della dura lotta contro il virus.

«È apprezzabile che un medico si offra volontario per il vaccino – commenta il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi – è un segno di sensibilità e potrà essere d’aiuto per la comunicazione di aspetti di natura clinica ed eventuali effetti collaterali in tempi rapidi. Come presidente dell’Ordine dei medici – conclude Magi – consiglio ancor di più di sottoporsi quest’anno alla vaccinazione antinfluenzale che ci permetterà di discernere molto più rapidamente casi di influenza da quelli di Covid e di poter intervenire con maggiore rapidità».

Il vaccino che sarà sperimentato allo Spallanzani è interamente italiano ed è nato grazie a un protocollo siglato a marzo tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’IRCCS «Spallanzani». Per la realizzazione di questo obiettivo sono stanziati 8 milioni di euro, 5 milioni a carico della Regione Lazio, trasferiti allo Spallanzani, e 3 milioni a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. Il vaccino è realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera di
Castel Romano. Lo Spallanzani aggiornerà l’opinione pubblica sull’andamento dello studio con un punto stampa settimanale. (ANSA).

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