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Addio a Giuliana Di Thiene, la contessa che amava l’arte e la cultura

Considerava il patrimonio storico e le ville venete una grande risorsa per la regione, la famiglia il suo punto fermo ed il lavoro la sua passione.

Giuliana Malacrea Di Thiene si è spenta martedì, con al suo fianco i figli Francesca a Giacomo, dispiaciuti non solo per la perdita dell’adorata mamma, ma consapevoli che ai loro figli “mancheranno i nonni nel periodo dell’adolescenza e della maturità”.

Nata nel 1942 a Cervignano del Friuli, figlia di un medico stimato, Giuliana Di Thiene aveva conosciuto il marito Clemente a Venezia, dove entrambi studiavano all’università: lingue straniere lei, architettura lui. Parlava inglese, francese e spagnolo, ma solo un anno fa aveva confidato al figlio Giacomo di voler imparare anche il tedesco, la cui mancata conoscenza considerava una lacuna.

“Era una donna molto determinata – spiega Giacomo Di Thiene, architetto che vive a Venezia – Riteneva che nel proprio lavoro la passione fosse determinante e fondamentale”.

Accompagnatrice turistica, in Italia prima e più di recente a Venezia, conosceva l’arte ed il patrimonio storico, a cui attribuiva un valore fondamentale da annoverare tra le risorse del Paese. “Delle ville venete conosceva tutto – racconta il figlio – Conosceva ogni pietra, ogni angolo di ogni villa. Aveva una grande cultura, tanto che era sempre in grado a dare lezione, anche a me. Nutriva un vero e proprio amore per il patrimonio storico e non riusciva a capacitarsi di come le amministrazioni non fossero in grado di comprendere il grande lavoro di valorizzazione che è necessario mettere in atto. Per il Castello di Thiene aveva una passione, ha lavorato molto per promuoverlo, convinta del ruolo pubblico e sociale del patrimonio culturale”.

Con il marito, professore universitario negli Stati Uniti, aveva frequentato spesso l’America e grazie a dei corsi realizzati in Italia aveva fatto arrivare studenti da oltreoceano, a cui faceva ‘da mamma’.

“Ho comunicato la notizia della sua scomparsa ad un suo studente che manca dall’Italia da 25 anni e mi ha confidato che conserva ancora la ricetta del tiramisù che gli preparava mia madre – ha ricordato Giacomo Di Thiene emozionato – E’ sempre stata molto brava a coniugare famiglia e lavoro, una grande comunicatrice, era una donna davvero meravigliosa. Dire che ci mancherà è riduttivo, la cosa che rattrista ancora di più me e mia sorella Francesca è sapere che ai nostri figli mancheranno i nostri genitori nelle importanti età di adolescenza e maturità”.

A.B.

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