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Asiago. Uccide i genitori. Li odiava

I dubbi ed i misteri che circondano il caso di Asiago, con gli anziani genitori uccisi dalla figlia prima di farla finita lei stessa, potrebbero venire fugati da dei biglietti trovati nella casa a Pennar, ma non solo.
Gli inquirenti stanno anche cercando di capire a cosa siano servite quelle pezze di stoffa, intrise di sangue, che hanno trovato nel cesto delle biancheria sporca. Italo  e Ubaldina 85 e 83 anni, il papà e la mamma che Silvia Marzaro avrebbe avvelenato nel sonno, non presentavano ferite o lesioni con sanguinamento.

Odiava i genitori
“Maledetti” e “La pagherete tutti”, parole messe nero su bianco su pezzi di carta, poi strappati e gettati nella pattumiera. Fogli che gli investigatori dei carabinieri hanno ritrovato durante il sopralluogo. Li ha scritti Silvia? Sarà una perizia calligrafica a stabilire chi ha scritto quelle frasi agghiaccianti.
Sulla dinamica dell’omicidio-suicidio di Asiago i militari dell’Arma stanno lavorando senza tregua, attendendo inoltre gli esiti delle autopsie che oggi verranno fatte sui tre cadaveri.

I fatti
Lunedì scorso, poco prima delle quattro di pomeriggio, al civico 206 in località Pennar arrivano vigili del fuoco e carabinieri. I primi sfondano la porta di casa, i secondi fanno la macabra scoperta. Silvia Marzara, 43 anni, giace priva di vita nel corridoio in una pozza di sangue. Al collo un cappio. In camera da letto trovano Italo e Ubaldina. Sembra dormano sotto le coperte, ma sono morti e molto probabilmente dalla notte precedente.
A lanciare l’allarme un amico di Silvia che l’aveva sentita al telefono la sera prima, poi il silenzio ed infine la tragica scoperta. Sin dalle prime ore emerge quel malessere che avrebbe caratterizzato l’esistenza di Silvia. Un male oscuro che qualche mese fa l’aveva portata a tentare di togliersi la vita, anche allora un mix di farmaci, salvata dai medici dell’ospedale di Asiago. Ora i vicini di casa nel veneziano, dove la donna ancora abitava, parlano di una ragazza chiusa e spesso arrabbiata. Un furore interno che, a quanto pare, Silvia covava nei confronti dei genitori, arrivando al punto di ucciderli e poi decidere di farla finita.

di Redazione AltovicentinOnline

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