A fronte dell’ondata di calore che sta interessando il Veneto, il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha emanato un decreto che mira a tutelare la salute dei lavoratori esposti a temperature elevate e a radiazioni solari, in particolare quanti operano all’aperto o in ambienti non climatizzati. Il provvedimento, che recepisce le “Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare” approvate in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, raccomanda ai datori di lavoro di limitare o evitare le attività lavorative nelle ore più calde della giornata.
Viene, suggerito, inoltre, di prevedere rotazioni del personale per ridurre i tempi di esposizione al caldo, garantire adeguata idratazione e sorveglianza sanitaria, adottare abbigliamento e dispositivi di protezione idonei. L’individuazione delle fasce orarie più critiche deve basarsi su indici riconosciuti a livello internazionale (WBGT, PHS) e sugli strumenti disponibili sui portali Agenti Fisici e Worklimate.
Il Presidente della Regione si riserva di adottare ulteriori misure urgenti in caso di ondate di calore, al fine di contenere i rischi per la salute dei lavoratori. Sulla tematica, nel pomeriggioo è prevista una prima convocazione a Venezia del comitato regionale di coordinamento, che vedrà la partecipazione delle sigle sindacali e datoriali. Il decreto è consultabile sul sito istituzionale della Regione del Veneto e sui portali delle Aziende Ulss.
Microclima negli Ambienti di Lavoro Chiusi durante le Ondate di Calore
Non esistono norme specifiche che fissino limiti precisi di temperatura negli ambienti di lavoro chiusi, eccetto in casi particolari. Tuttavia, il D.Lgs. 81/2008 richiede che venga garantito il benessere termico dei lavoratori, in base al tipo di attività svolta.
Condizioni Microclimatiche Ottimali
Nei locali chiusi:
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La temperatura deve essere adeguata all’organismo umano, considerando sforzi fisici, umidità e movimento dell’aria.
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Finestre e superfici vetrate devono evitare l’irraggiamento diretto.
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In estate, per attività leggere e abbigliamento estivo, il comfort si ottiene con:
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Temperatura: 24–26 °C
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Umidità relativa: bassa
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Velocità dell’aria: < 0,15 m/s
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Impianti di Aerazione e Climatizzazione
Devono essere:
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Funzionanti e dotati di sistemi di segnalazione guasti.
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Manutenuti, puliti e sanificati regolarmente.
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Installati in modo da evitare correnti d’aria dirette sui lavoratori.
Sorveglianza Sanitaria
I lavoratori esposti a microclimi caldi o radiazioni solari devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria (art. 185 D.Lgs. 81/2008). Se emergono alterazioni dello stato di salute:
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Il datore di lavoro deve rivedere la valutazione dei rischi e le misure preventive, seguendo il parere del medico competente.
Rischi da Caldo Estremo
Con temperature > 30 °C e umidità > 80%, si possono verificare:
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Disturbi cutanei, nausea, cefalea, crampi muscolari, svenimenti, fino a colpo di calore.
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Sbalzi termici possono causare problemi muscolari o respiratori.
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Questi rischi aumentano il pericolo di infortuni e sono aggravati dall’esposizione a radiazioni solari.
Misure di Prevenzione e Protezione
Datori di lavoro e dirigenti devono:
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Organizzare i turni in orari più freschi (6–12 e 18–24).
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Programmare i lavori più pesanti al mattino.
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Fornire pause frequenti, ripari dal sole, abbigliamento adeguato, copricapi, acqua da bere.
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Verificare e mantenere funzionanti gli impianti di climatizzazione nei mezzi e nelle baracche di cantiere.
Comportamenti dei Lavoratori
I lavoratori devono:
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Alternare il lavoro al sole con zone d’ombra.
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Evitare aria fredda se sudati.
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Bere spesso acqua non fredda.
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Inumidirsi e asciugarsi regolarmente.
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Indossare cappelli in tessuto naturale.
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Evitare pasti pesanti, preferendo frutta e verdura.
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Fermarsi se compaiono sintomi come spossatezza o vertigini.
Sorveglianza Medica Specifica
Per i lavoratori maggiormente esposti al caldo:
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Visita cardiologica annuale
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ECG biennale
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Possibile ECG sotto sforzo, su giudizio medico.