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Carrè. Se n’è andato Riccardo Giaretta, noto ristoratore e grande uomo

Se n’è andato non solo un professionista della ristorazione, ma un grande uomo: un marito devoto, un padre affettuoso e attento, un nonno, che fino agli ultimi giorni, ha adorato i suoi nipoti.
Si è spento Riccardo Giaretta, titolare del noto locale ‘Da Riccardo’ di Carrè. Aveva 71 anni ed ha lottato strenuamente contro la  malattia, che lo ha strappato alla vita mercoledì mattina, dopo un ricovero all’ospedale di Santorso. Era voluto tornare a casa, dove fino all’ultimo respiro ha avuto il conforto e l’amore di una famiglia con cui aveva condiviso gioie e dolori, in nome di quei valori che avevano contraddistinto la sua esistenza.
Schietto, leale e umile, Riccardo Giaretta è stato stimato da chiunque entrasse in contatto con la sua persona e con le sue doti professionali, che generosamente insegnava a chi, come lui, aveva l’arte della cucina nel sangue. Lui si metteva a disposizione tra i fornelli per insegnare i trucchi del mestiere, che solo se hai passione autentica, diventano il lavoro di una vita. Dietro questo grande uomo originario di Piovene Rocchette, una grande donna come Annalisa, inseparabile compagna con cui viveva in simbiosi. Un grande amore ed un matrimonio, dal quale è nata Martina, colei che le ha dato la gioia di due nipoti di 8 e 5 anni, che erano diventati l’essenza della sua vita, per la quale ha combattuto come un leone contro la malattia proprio perchè avrebbe voluto goderseli ancora un pò.
‘ Sono stati anni di viaggi a Padova, dove è stato curato dai migliori medici – racconta Annalisa Giaretta, con la voce rotta da un dolore composto, da cui si percepisce il legame con Riccardo – . Ultimamente però, si era aggravato e lo abbiamo fatto ricoverare a Santorso. Ad un certo punto, ci ha chiesto di essere portato a casa, mi manca perchè eravamo una cosa sola e ci capivamo senza neanche parlare. Un legame unico, non so come farò senza di lui’.
Socio Ascom e tra i ‘Ristoratori d’Autore’, Riccardo Giaretta aveva capito che la cucina era la sua passione sin da bambino e all’età di 8 anni, mentre i suoi coetanei facevano merenda con il classico panino, lui si cimentava in strepitose frittate, che diventavano sempre più raffinate.
I suoi clienti ricordano il suo uovo in camicia, fatto con un ingrediente semplice che con il suo tocco diventava prelibato: è ancora nel menù del ristorante di Carrè. Cordiale con la clientela, lo ricordano tutti come una persona sempre a disposizione, di altissima professionalità e sempre alla ricerca di nuove ricette da provare. Fino alla fine si è messo in gioco, sperimentando pietanze e piatti, con cui era in grado di lasciare il segno del talento.
Riccardo  aveva iniziato al Golf Club di Asiago, dove lo avevano voluto fortemente: ‘Lui aveva accettato al patto che con lui dovessi esserci anche io, mi voleva sempre accanto – continua nel suo racconto Annalisa Giaretta – l’ho seguito ovunque, appoggiandolo anche quando abbiamo preso in gestione la trattoria alle Piane di Schio, dove è emerso subito tra i ristoratori della zona, con cui era sempre capace di fare squadra’.
Quindi, l’apertura del noto locale di Carrè, dove lo ricorderemo sempre con il suo fare diretto e sincero, a costo di essere burbero per non sacrificare quello che pensava.
I funerali si terranno sabato alle 10, nella parrocchia di Carrè e venerdì alle 19 si reciterà il Rosario. Per volere dei familiari e in nome della generosità di Riccardo, che amava i bambini ed era sempre pronto ad accorrere in aiuto dei bisognosi, chi volesse rivolgere un pensiero, anzichè i fiori, sarebbero gradite delle offerte alla Casa della Speranza.
Alla signora Annalisa, alla figlia Martina, al genero Luca e ai dolcissimi nipoti di Riccardo Giaretta, le più sentire condoglianze da parte della redazione di AltovicentinOnline.
Natalia Bandiera
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