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Crisanti: ‘Bloccare gli spostamenti e vaccinare, non si può sbagliare o improvvisare’

“Purtroppo il virus non lascia spazio a soluzioni creative, ci sono due cose da fare: bloccare possibilità del virus di trasmettersi, con misure di distanziamento e blocco della mobilità, e vaccinare quante più persone possibili. Non ci sono altre soluzioni in questo momento”. Queste le parole di Andrea Crisanti, virologo e direttore di microbiologia all’Università di Padova, intervenuto a ‘Buongiorno’ su Sky Tg24.

Misure che, secondo Crisanti, sono utili anche per contrastare le varianti del virus: “Le precauzioni non cambiano, ma con la variante inglese non sono ammesse piccole sottovalutazioni o errori: l’infettività è molto più alta. Basta un piccolo sbaglio per essere infettato. Anche per questo, spiega il professore di microbiologia, il Cts ha proposto di diminuire la mobilità nelle zone gialle, del resto la variante si sposta con noi“.

“Alcune varianti sono totalmente invisibili ai test rapidi e tra poco sara’ annunciato un lavoro scientifico dell’Universita’ di Padova, questo tema pone un grande problema di sanita’ pubblica. In questo senso, continuare ad inserire i test rapidi nell’indice di positivita’ e’ uno sbaglio”.

Secondo Crisanti, inoltre, “i test molecolari, proprio per questa ragione, diventeranno sempre piu’ importanti”. Cosi’ come, “e’ “meglio l’incidenza per 100mila casi a settimana, rispetto all’RT che e’ un dato preciso ma ci dice quello che e’ successo dieci giorni prima. L’incidenza – spiega il professore di Padova – e’ meno preciso ma permette di adattare le misure in modo piu’ tempestivo”.

Sul peggioramento della situazione e sui numeri che destano allarme in tutte le parti d’Italia, compreso il Veneto ed il nostro Altovicentino, dove i dati di incidenza stanno per costare la chiusura delle scuole, è intervenuto anche il sottosegretario Pier Paolo Sileri:  “Non ho novità in questo momento perché aspetto anche io comunicazioni ufficiali dalla riunione del Cts, durante la quale sono state richieste delle norme più dure, similari a quelle che si sono osservate a Natale“.

Il sottosegretario constata che “vi é stato un peggioramento” del contagio da Covid “in alcune aree del Paese” ma ritiene che “probabilmente un lockdown generalizzato a tutto il territorio nazionale non serve. Serve invece in alcune aree. Io aspetterei in ogni caso che si pronunci il Cts”, dice, interpellato nei pressi di Palazzo Chigi. Sileri si dice “favorevole a chiusure chirurgiche più o meno ampie, a seconda delle aree interessate”.

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