C’è una luce che si accende e non vuole più spegnersi. Lo scorso 3 settembre, a Thiene, si è acceso un piccolo grande gesto: una fiaccola simbolica, il “Bagliore di Pace”, è stata accesa davanti al Municipio. Un segno silenzioso ma potente, fatto di volti, parole, presenza.
Quella luce ora ha iniziato a camminare. E la prossima tappa sarà Schio, dove venerdì 12 settembre alle ore 18.30, davanti al Municipio in Piazza Statuto, si terrà un nuovo momento di condivisione e riflessione.
A raccogliere il timone è stato Valter Orsi, presidente del Consiglio comunale, che ha fatto propria la volontà espressa a Thiene: non fermarsi a un solo appuntamento, ma creare una catena di iniziative che uniscano i Comuni dell’Alto Vicentino in un messaggio condiviso e profondo.
“Abbiamo deciso di non lasciare che quella luce si affievolisca. Anzi, vogliamo che continui a viaggiare, da piazza a piazza, da Comune a Comune, come una chiamata silenziosa alla responsabilità, alla memoria e all’impegno”, racconta Orsi.
La guerra, in Ucraina, in Palestina, in tanti angoli del mondo, è ancora una ferita aperta. Ma non serve essere a Kiev o a Gaza per dire “basta”. A volte basta esserci, fare rete, fare comunità.
E così la fiaccola che simboleggia il “Bagliore di Pace” passerà di nuovo di mano, non solo come gesto simbolico, ma come impegno concreto: chi la riceve, si impegna a organizzare, a sua volta, un incontro simile nel proprio Comune. Una specie di “domino” positivo, dove ogni tessera è una comunità che sceglie la pace.
Il programma sarà semplice, ma carico di significato: si inizierà con le parole del Presidente del Consiglio comunale, che leggerà pubblicamente l’appello alla pace. Quindi, un minuto di silenzio dedicato a tutte le vittime dei conflitti. Il passaggio del “Bagliore di Pace” ad Umberto Poscoliero, sindaco di San Vito di Leguzzano, pronto a continuare il suo cammino verso il prossimo Comune vicentino.
“Ci sono momenti in cui le parole servono, e altri in cui basta esserci. Questo è uno di quei momenti. Invitiamo tutta la cittadinanza, le associazioni, i ragazzi, le famiglie, gli amministratori dei Comuni vicini. Perché la pace non è una parola astratta, è una scelta quotidiana. E comincia da qui, da noi”, conclude Orsi.