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In aumento i furti tra i rifiuti. La Polizia locale arresta tre persone. Due avevano perso il lavoro nei giorni scorsi

refurtiva

E’ più facile chiedere aiuto alle associazioni umanitarie o rubare da un ecocentro?’ E’ l’interrogativo posto dal comandante della Polizia locale Nevi Giovanni Scarpellini. I suoi uomini hanno arrestato durante il fine settimana appena trascorso, tre ghanesi sorpresi a rubare all’ecocentro di Villaverla, dove da qualche tempo, si regisravano raid continui da parte di ‘ladri’ a caccia di materiale destinato al riciclo. Una escalation che ha indotto il personale dell’ufficio tecnico del Comune di Villaverla a mettere al corrente della situazione la polizia locale, che con abiti ‘civili’ si è addentrata all’ecocentro di via Stadio per capire cosa stesse accadendo. E’ stato così, che gli agenti hanno colto sul fatto il terzetto, a caccia di abiti dismessi ed elettrodomestici.

Tre persone residenti tra Malo e Marano vicentino, che sono finite in manette dopo aver tentato la fuga.’ Ci siamo ritrovati davanti a persone, – ha spiegato Scarpellini – due delle quali hanno raccontato di aver perso il lavoro di recente’.uffici_e_contenitori_saccheggiati

 

Ladri incalliti o gente bisognosa, che pur di sopravvivere è costretta a rovistare tra i rifiuti? Quanto descrive il comandante Scarpellini è quanto non avremmo mai immaginato accadesse nel ricco Nord Est d’Italia, dove non si è certo abituati a vedere la gente rovistare tra i rifiuti. Negli ultimi mesi, sono state 9 le persone arrestate dopo essere state sorprese a rubare agli ecocentri di Chiuppano, Zanè, Dueville e ora Villaverla.

Tra questi, 7 cittadini di origine straniera e 2 italiani. Più che un preoccupante aumento dei reati, sembra essere di fronte ad un fenomeno che desta allarmismo sociale e tornando alla domanda iniziale del comandante Scarpellini (assolutamente logica e pertinente) va aggiunto che, dietro un furto, specie se si tratta di capi d’abbigliamento usati e oggetti da rottamanre, esiste un degrado sul quale gli amministratori dovrebbero riflettere.

La cronaca degli ultimi tempi registra fatti, che portano alla ribaltà delle problematiche sociali molto preoccupanti. La pensionata milanese che ruba il pacchetto di caramelle perchè la misera pensione che prende non le permette il ‘lusso’ di qualche dolcetto ogni tanto, il padre disperato che ruba il latte al supermercato, l’uomo che s’improvvisa rapinatore per racimolare il denaro che gli consente di sbarcare il lunario e portare un tozzo di pane alle sue creature. Notizie che aprono una scenario di povertà inquietante, che andrebbe analizzato prima sul profilo sociologico che sul piano del reato commesso. I servizi sociali cosa rispondono a questi ‘disperati”? Per concludere da dove abbiamo iniziato, chi commette ‘crimini’ come il furto del pane e del latte o di abiti usati all’ecocentro comunale di turno è stato prima ai servizi sociali? E soprattutto, alla richiesta d’aiuto cosa gli è stato risposto?

Natalia Bandiera

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