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Sandrigo. Regolamento di conti tra bande rivali. Due giovani gambizzati. Uno ferito di striscio. Tutto per una donna contesa

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feriti, al culmine della lotta tra bande, che sono arrivate ai ferri corti dopo tensioni dovute a vecchi rancori per ‘questioni di donne’. I feriti, le cui condizioni non destano alcuna preoccupazione, sono due cittadini stranieri, un marocchino ed un macedone, raggiunti alle gambe da un colpo di pistola ciascuno, esplosi da un albanese a cui stanno dando la caccia i carabinieri.

Scene da far west in via Garibaldi, che oggi pomeriggio, si è trasformata nel ‘set’ di un regolamento di conti andato in scena, sotto gli occhi di pochi testimoni che hanno lanciato l’allarme componendo il ‘112’. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della stazione di Sandrigo e dei colleghi del nucleo operativo della compagnia di Thiene, la gang di albanesi avrebbe affrontato il gruppo composto da macedoni e marocchini.

Il litigio sarebbe iniziato per strada. Le due coalizioni avrebbero iniziato a dirsene di tutti i colori, tirando in ballo una vecchia acredine, dovuta ad una donna contesa. Dalle parole si sarebbe passati ai fatti in un battibaleno. Si è arrivati alle mani e, ad un certo punto, un albanese ha estratto una pistola calibro 7,65 dalla tasca, puntandola contro il suo rivale in amore. Avrebbe puntato alla testa, ma il marocchino sarebbe riuscito a divincolarsi. Da qui la zuffa, con l’esplosione di diversi colpi di pistola, che hanno raggiunto i due del gruppo avversario. Colpiti alle gambe dai colpi di pistola, i due feriti si sono accasciati al suolo mentre tutti gli altri si dileguavano facendo perdere ogni traccia. Sul teatro di sangue, il personale del servizio d’emergenza del ‘118’, che ha trasportato i due gambizzati all’ospedale di Vicenza. I medici hanno riferito ai carabinieri che hanno avviato le indagini, che le loro condizioni non sono affatto gravi. E’ caccia agli albanesi, che potrebbero avere le ore contate. I militari dell’arma stanno interrogando decine di persone e contano di assicurare alla giustizia i responsabili del grave atto di violenza, già nelle prossime ore. Sul posto, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato i bossoli della pistola che ha fatto fuoco, che però, l’aggressore fuggitivo ha portato con se. Ecco come gli investigatori sono riusciti a risalire al calibro dell’arma da fuoco.

N.B.

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