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Schio. Dal filo spinato ai chiodi nei boschi. “Chi sa denunci”

Dal filo spinato ai chiodi a terra.  Si apre la bella stagione, quella che porta escursionisti e biker tra i sentieri ed i colli dell’alto vicentino. A qualche mese di distanza resta ancora alta l’attenzione per chiodi e filo spinato, messi da mani ancora ignote, sui monti Enna e Cerbaro. Un pericolo per gli appassionati della montagna, contro i quale i carabinieri di Schio non calano l’attenzione. Anche i militari del nucleo forestale impegnati in battute a tappetto. Alla ricerca anche delle trappole per animali, oltre a quelle che possono a mettere a repentaglio l’incolumità degli appassionati della montagna.

Mancano comunque le denunce in chi è incappato nei due fili spinati, comparsi qualche settimana fa, a Enna e Cerbaro. “Che vengano da noi, dandoci l’esatta ubicazione, per permetterci di individuare i responsabili”. Questo l’appello del Capitano Jacopo Mattone, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Schio. Dopo il caso del 41enne di Thiene, che riportò a suo dire ferite al collo ed alle spalle, è ancora alta l’attenzione per chi stende la matassa di ferro appuntita.  Un filo ad altezza collo,a quanto pare, a caccia di chi tra i sentieri dei boschi sfreccia su una due ruote.


“Il territorio è vasto e molti i sentieri che si intrecciano”, spiega ancora il Capitano Mattone. “Anche i carabinieri forestali, usciti per cercare trappole messe per ferire gli animali, non hanno trovato né i fili spinati, né i chiodi piantati su pezzi di legno e nascosti a terra tra le foglie  – conclude- Chiunque abbia informazioni venga da noi”.  Al fine di mappare i luoghi esatti dove i due fili sono stati stesi, con l’intento di dare un nome alle mani ignote che si celano dietro queste trappole.

P.V.

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