Notte violenta a Schio, dove due giovani sono stati denunciati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Schio con le accuse di rapina aggravata in concorso, lesioni personali e falsa attestazione sull’identità personale.
Secondo quanto ricostruito dai militari, l’episodio si è verificato intorno all’1:45 della scorsa notte nel parcheggio adiacente al piazzale Divisione Aqui. La vittima, un uomo di 40 anni residente fuori provincia, aveva precedentemente organizzato un incontro tramite una piattaforma di messaggistica con uno dei due giovani, mai conosciuto prima di persona.
Giunto sul luogo dell’appuntamento, l’uomo è stato inizialmente avvicinato da uno dei ragazzi. Pochi istanti dopo, è sopraggiunto un secondo individuo, in parte travisato da un cappuccio, che lo ha aggredito brutalmente, colpendolo e sottraendogli il portafoglio e il telefono cellulare. Subito dopo, entrambi i giovani si sono dileguati a piedi, facendo perdere le proprie tracce tra le vie del centro.
L’immediato intervento dei Carabinieri, allertati dalla Centrale Operativa, ha permesso l’attivazione di un dispositivo di ricerca che ha coinvolto diverse pattuglie. Circa un’ora dopo, nel centro storico di Schio, due giovani sospettati sono stati individuati da militari dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Arsiero. Sprovvisti di documenti, hanno fornito false generalità nel tentativo di eludere l’identificazione.
Durante la perquisizione personale non è stato ritrovato nell’immediato quanto sottratto alla vittima. Tuttavia, proseguendo le indagini nel corso della notte, i Carabinieri hanno rinvenuto il portafoglio (contenente documenti e circa 30 euro in contanti) e il telefono cellulare, abbandonati in via Romana Rompato. Entrambi gli oggetti sono stati restituiti al legittimo proprietario.
La vittima, che ha sporto formale denuncia-querela, è stata medicata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Santorso, riportando lesioni con prognosi di alcuni giorni.
I due giovani sono stati denunciati in stato di libertà e restano ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e per accertare se i due possano essere coinvolti in episodi analoghi avvenuti nella zona.