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Schio. Sul web vendeva “in nero” i suoi prodotti . Nei guai un commerciante di abbigliamento sportivo


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Per incrementare le vendite un commerciante di abbigliamento sportivo scledense si era registrato su Ebay con un account ufficiale della società, ma nel contempo, aveva attivato altri account, intestati a prestanome, appositamente ideati per sfuggire al fisco. È uno dei casi emersi dalle indagini della Guardia di Finanza di Vicenza su più ambiti di lavoro che complessivamente, ha permesso di individuare una base imponibile sottratta alle imposte per oltre un milione di euro con Iva non dichiarata per 460 mila euro.

 

Il commerciante, in particolare, sulla base degli accertamenti delle fiamme gialle, avrebbe celato al fisco una base imponibile di 362 mila euro con una evasione Iva di oltre 72 mila euro. Le indagini della Guardia di Finanza hanno riguardato più campi di attività, dal settore orafo alla piccola impresa. Con la collaborazione internazionale di altre forze, le fiamme gialle hanno scoperto delle presunte irregolarità fiscali nei rapporti economici intercorsi tra una società danese e una ditta turca, con una rappresentanza fiscale in Italia.
In particolare, la ditta turca, attraverso il suo rappresentante fiscale italiano, ha effettuato vendite di oreficeria per importi di un certo peso alla società danese in epoca successiva al suo fallimento. Le indagini hanno permesso di scoprire che c’erano rapporto tra la società turca e la Germania. In questo caso, sono risultate cessioni di beni per oltre un milione di euro a una società tedesca già cessata alla data delle operazioni. Le vendite sono state segnalate all’Agenzia delle Entrate per il recupero dell’Iva per quasi 230 mila euro. In una ditta di grucce gestita da un cinese sono stati trovati sei lavoratori in nero, di cui tre irregolari, ed è stato scoperto che venivano contabilizzate fatture per operazioni inesistenti, emesse da un altro cinese. La titolare della ditta è stata denunciata. Nel corso di una verifica a una azienda idraulica, invece, è emerso che nello scambio di denaro tra due fratelli per la cessione delle quote societarie, non sarebbero stati dichiarati al fisco 145 mila euro. (Ansa)

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