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Una raccolta fondi per far ripartire Munari, ma non è detto che il “paese dei balocchi” riaprirà”

Dopo la chiusura dei magazzini Munari non si ferma l’ondata di solidarietà nei confronti degli imprenditori thienesi, che hanno subito un incendio che ha ridotto in cenere 150 anni di attività. Volontà di aiutare anche economicamente e di aiutare in tutti i modi possibile, non solo vicinanza emotiva.

Non si sa ancora se l’immobile di viale Europa, tra l’altro nuovissimo, dopo il trasferimento dal negozio storico del centro, abbia riportato danni strutturali e forse da questo dipenderà l’eventuale riapertura che tutto l’Alto Vicentino auspica. Per questo, Ascom, su suggerimento dell’amministrazione comunale  di Thiene ha indetto una raccolta fondi a sostegno della famiglia Munari. In questo momento, il primo pensiero è rivolto ai dipendenti, circa una ventina, rimasti senza lavoro e con il cuore che sanguina, come se le lingue di fuoco avessero ferito anche loro.

“Su iniziativa del sindaco Michelusi abbiamo deciso di creare un conto corrente intestato a Confcommercio Thiene e come causale l’aiuto alla famiglia Munari, anche se non è ancora certo se riapriranno – spiega il direttore di Ascom Sergio Terzo – . In questi giorni, abbiamo ricevuto un fiume di contatti da parte di gente semplice, ma anche di grossi imprenditori della zona, che vogliono aiutare come possono. Il primo pensiero va ai dipendenti. Nel caso la famiglia Munari decidesse di riaprire questi soldi faranno comodo, ma anche nel caso non dovessero più alzare saracinesca, serviranno”.

“Da quando l’incendio ha devastato l’attività commerciale è stato un continuo di telefonate e pensieri di vicinanza – racconta il primo cittadino di Thiene – Non solo da parte di semplici famiglie legate ai Magazzini Munari, ma anche da parte di imprenditori, che mi hanno chiesto come fare per essere utili alla riapertura del mega store di viale Europa, che però, necessita di una verifica di danni, che faccia comprendere il da farsi. Intanto, abbiamo cercato con l’istituzione di questo conto corrente intestato a Confcommercio, di fare qualcosa per fare capire alla famiglia Munari che non è sola e che l’Alto Vicentino è con lei”.

“Quello che questa famiglia di commercianti sta dimostrando è resilienza allo stato puro – dice Andrea Retis, presidente di Confcommercio Thiene – , il giorno seguente all’incendio mi sono recato a porgere la mia vicinanza e sono rimasto colpito dal fatto che a poche ore dal disastro, erano già al lavoro tra le carte della burocrazia. Il loro pensiero è per gli impiegati, che in questo periodo dell’anno, sarebbero stati affaccendati ad incartare doni e donare sorrisi ai bambini. Quei bimbi che hanno lasciato le letterine di babbo natale davanti alle porte sbarrate del loro mondo fatato”.

Il dolore di grandi e piccoli

Dopo il nostro ultimo articolo, dove avevamo lanciato l’invito ad inviare un proprio ricordo, testimonianza o pensiero scrivendo alla redazione di Altovicentinonline, sono state davvero tantissime le vostre lettere. Impossibile pubblicarle tutte, ma eccone qualcuna.

Sono a Schio per un caffè con un collega. Ci salutiamo, salgo in auto e prendo la strada per tornare. In lontananza scorgo una colonna di fumo che si alza nera. Subito penso: oddio casa mia! Poi mi avvicino  e realizzo che la mia abitazione è in altra traiettoria. Oddio è nella direzione del luogo di lavoro di mia figlia! Prendo la strada più lunga per verificare e man mano che mi avvicino mi accorgo che la colonna di fumo è oltre l’ufficio…guido in direzione di casa e il fumo si fa sempre più intenso, spaventoso, la sua vista mi fa trattenere il fiato. Poi la notizia…Munari sta bruciando. Mi si chiude la gola e penso ai proprietari, alle persone che ci lavorano. Stanno tutti bene per fortuna, Munari era anche un po’ casa mia! Forza forza ragazzi, vi aspettiamo per festeggiare la riapertura. Miriam Costa

Portavo i miei figli da piccoli, per loro era una vera favola da toccare. Poi quando si sono spostati e i figli non erano più piccoli ci si andava lo stesso, troppo bello. Alla Famiglia Munari un grande abbraccio….e penso a nome di TUTTI Noi….se possiamo esservi d’aiuto, NOI CI SIAMO  Marcella Gandini

Sono una cittadina di Schio, sento il dovere di scrivere queste righe per esprimere tutta la mia vicinanza ai signori Munari e ai loro dipendenti. Persone stupende , gentili , cordiali e molto disponibili.  Ho avuto modo di rapportarmi a loro, per rifornimenti pesche di beneficenza. Mi sembra ancora tutto surreale quello che è accaduto. Con le mie nipotine eravamo andate il pomeriggio prima . L’atmosfera che c’era,  e le grida di felicità  dei bambini la porterò sempre nel cuore. Un forte abbraccio a tutti.   Marita Dalla Costa

L’altra mattina siamo andati con le nipotine a “vedere cosa fosse successo” perché non riuscivano a capire realmente cosa voleva dire “grande incendio…distrutto negozio di Babbo Natale…” .Dopo il pianto di quel giovedì sera quando avevano avuto la notizia. Davanti al negozio annerito e “tutto rotto” con i pompieri , sono rimaste in silenzio con un faccino triste … e anche noi veramente addolorati. Da sempre il nostro punto di riferimento gioioso per tutti i bellissimi Natali con i nipoti ora adulti e genitori a loro volta, per lavoro con tanti acquisti per l’asilo nido , per le passioni di cucina…sempre cordiali e disponibili. Quando ieri ci siamo allontanati le bambine hanno così concluso: ” Ora lo puliscono ci mettono i vetri nuovi e i giochi nuovi, ma poi lo aprono di nuovo ancora più bello e noi torniamo subito! ” Ed è il nostro augurio! Forza MUNARI!!! Luisa Cappellato
Spero vivamente che il magazzino venga ricostruito più bello che mai, sono vicina ai titolari e a tutti i meravigliosi collaboratori, sempre gentili e pronti a servire tutti con gioia e pazienza. Maddalena Pasin
Sono la zia della piccola Aurora di appena due anni. Lei è una grande chiacchierona, ma il giorno dopo l’incendio, mentre eravamo in auto, mi hanno colpito i suoi occhioni marroni che mi guardavano preoccupati: “Zia, ma come farà quest’anno Babbo Natale? “. Nel suo tono autentico, l’ansia per quell’incendio che ha vissuto in maniera molto coinvolgente, dopo essere passata con la mascherina sul volto insieme ai suoi genitori, che le hanno dovuto spiegare quello che è difficile da comprendere quando hai appena due anni. Il giorno dopo, sono andata a comprarle una bambola in un altro negozio per farle capire che Babbo Natale potrà portare i regali ai bambini lo stesso, anche se al momento Munari è chiuso. N.B.
di Redazione AltovicentinOnline (ph V.R.)
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