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Il Veneto contro le aperture festive. Confcommercio: ‘Non portano profitto’

La Regione del Veneto ripropone anche al nuovo governo la battaglia per modificare in Italia la disciplina degli orari e delle giornate di apertura degli esercizi commerciali. Lo fa con una richiesta di incontro rivolta al ministro Luigi Di Maio dall’assessore regionale allo sviluppo economico e al commercio, dopo le prese di posizione pubbliche del ministro su questo tema.

 

“E’ una battaglia – sottolinea l’assessore Roberto Marcato – che ho intrapreso da tempo insieme alle organizzazioni di categoria del settore, le organizzazioni sindacali, i comitati e i movimenti come “Domenica No Grazie” Veneto. Ho chiesto quindi un incontro al ministro per condividere questa battaglia di civiltà per il ripristino delle chiusure festive e domenicali, ma anche per allargare il confronto a temi di particolare rilievo per il Veneto e rappresentare le esigenze dei tanti imprenditori che hanno saputo in questi anni di crisi profonda reagire con orgoglio e determinazione tanto da portare il Veneto ai primi posti in termini di PIL e di tasso di disoccupazione. E’ imprescindibile il rapporto con il governo per supportare con le migliori strategie il consolidamento e l’ulteriore crescita della nostra economia”.

 

Sul problema specifico della liberalizzazione selvaggia degli orari di vendita e dei giorni di apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali, competenza di cui le Regioni sono state espropriate, l’assessore nella sua richiesta di incontro ricorda al ministro Di Maio che sin dall’inizio dell’anno scorso la Regione del Veneto ha costituito un Tavolo Etico con tutti i soggetti pubblici e privati  interessati e con la partecipazione anche dei parlamentari veneti, che hanno sostenuto con forza l’iniziativa di disciplinare la materia.

 

“Un’azione – conclude l’assessore veneto – che si è altresì concretizzata attraverso la presentazione, da parte del nostro Consiglio regionale, di una proposta di legge statale finalizzata a reintrodurre l’obbligo della chiusura dei negozi e dei centri commerciali in occasione delle più importanti festività laiche e religiose”.

Confcommercio: ‘Le liberalizzazioni non portano profitto’

«Sulle aperture domenicali ci siamo schierati da molto, molto tempo. Condividiamo l’ipotesi di un intervento di regolazione lanciata ieri dal ministro Di Maio». Il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon ribadisce la posizione della Confederazione, e ne ricorda i motivi: «Le liberalizzazioni non hanno fatto crescere i fatturati delle imprese del commercio – spiega – Soprattutto non hanno portato maggiore occupazione. Nel migliore dei casi, si è aperto uno scenario con posti di lavoro molto precari, sicuramente con meno ore globali lavorate dall’intero settore».

«La primavera scorsa abbiamo condiviso e sostenuto l’iniziativa della Regione Veneto, che ha licenziato una proposta di legge statale per regolamentare i giorni di chiusura degli esercizi commerciali. In questa battaglia siamo stati e siamo tuttora al fianco dell’assessore regionale Roberto Marcato – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto – Le 74mila piccole e medie imprese commerciali che hanno chiuso i battenti solo 3 anni dopo l’entrata in vigore delle liberalizzazioni parlano chiaro. Le aperture di 7 giorni su 7 non hanno portato ad alcun aumento della produttività e della competitività delle imprese, in compenso hanno decretato la fine di molte di queste, con conseguenti perdite di posti di lavoro».

 

 

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