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Schio.Welfare e reti di aziende per conciliazione-famiglia-lavoro:testimonianze ed esperienze

Si chiama ‘Giunca’ ed è la prima rete d’impresa italianaper nuove iniziative di welfare aziendale a vantaggio dei dipendenti. ‘Giunca’ – Gruppo Imprese riunite nel Collaborare Attivamente – ha condiviso le sue innovative idee ed esperienze realizzate nel territorio varesino al secondo appuntamento dell’iniziativa Tavolo Famigliae delle Alleanze Localiin programma ieri, al salone affrescato di Palazzo Toaldi Capra di Schio.

L’iniziativa, curata dal Comune di Schio in collaborazione con la Provincia di Vicenza ed il contributo della Regione del Veneto, dal tema”Welfare e reti di aziende per la conciliazione famiglia-lavoro”, è un progetto rivoluzionario – esordisce – Riccardo Prandini professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Bologna.

‘Giunca’ è una realtà totalmente nuova in Italia ed è molto di più della semplice somma delle singole aziende partecipanti – spiega la presidente Lucia Riboldi. In Italia sono attivi 412 contratti di rete aziendale che coinvolgono 97provincie, 19 regioni e 2136 imprese. A differenza delle reti d’impresa italiane motivate dalle sviluppo di nuovi prodotti, di alleanze strategiche per la creazione di nuovi business e mercati, ‘Giunca’ introduce, per la prima volta,un innovativo modo di coniugare lacompetitività aziendale,il benessere e la professionalità dei lavoratori. “In pratica, lavoriamoinsieme su due aspetti: il welfare e la formazione dei nostri collaboratori” – spiega la presidente. Sono 10 le imprese varesine aderenti a ‘Giunca per i diversi settori manifatturieri: farmaceutica,costruzioni, plastica, chimica e meccanicaper un totale di 1.682 dipendenti coinvolti, alle quali si aggiungono imprese nazionali con brand molto affermati.

‘Giunca’ intende migliorare le organizzazioni aziendali e valorizzare il lavoratore cercando soluzioni alternative ed aggiuntive ai tradizionali incentivi economici e progressioni di carriera – chiarisce la presidente. Sono dunque un traguardo di business aziendalesia la formazione dei dipendenti, soprattutto in materia sicurezza sul lavoro, che il risparmio per la mobilità con progetti di carsharing e il carpooling per raggiungere il posto di lavoro e le nuove forme di finanziamento agevolate, pacchetti di buoni e servizi assicurativi a prezzi scontati.Il contratto di rete include, inoltre, interventi a sostegno dei lavoratori per conciliare lavoro ed impegni familiari e convenzioni per la cura di familiari malati e genitori anziani, con un’attenzione all’educazione dei figli.

Walter Sancassiani, ideatore e coordinatore tecnico del Club Rsi (Club delle Imprese Modenesi Responsabilità Sociale d’Impresa) ha successivamente spiegato questa ulteriorespecifica e positiva esperienza di alleanze e di co-progettazione fra pubblico e privato. Il Club modenese è un’unione volontaria ed informale ma il successo è dato dai dati – dice Sancassiani: 62 imprese diverse in 3 anni di attività, 117 rappresentanti d’impresa coinvolti, 900 presenze d’impresa complessive ai laboratori del Club, 102 progetti di RSI totali.

Queste realtàsono uno spazio in cui condividere e scambiare saperi, competenze e esperienze su idee e progetti. Sono esperienze che scuotono positivamente i territori che patiscono la depressione economica grazie all’effetto catalizzatore di novità e fiducia indotte dalla rete filiera – afferma Daniela Rader Assessore all’Energia, Ambiente e Sviluppo Economico del Comune di Schio. La rete d’impresa per il welfare ha un effetto terapeutico e ricostituente della coesione sociale in termini di qualità e di idee – aggiunge l’assessore.

A chiudere il convegno sono state le preziose testimonianze di imprenditori del territorio vicentino che incitano a guardare al futuro delle imprese sempre più in chiave d’innovazione sostenibile e di una gestione aziendale trasparente e solidale. Esse sono un seme che si è gettato nel territorio scledense e che attende di essere moltiplicato.

Adelina Tadiello

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