“Siamo consapevoli e favorevoli alla limitazione del consumo del suolo, ma questo non deve avvenire penalizzando le imprese o rendendo più complesse le procedure. La legge così non va e va emendata ed infatti Ance Veneto ha lavorato insieme alla Regione alle proposte di modifica. La nostra volontà è quella di far uscire dall’aula una legge che realmente tuteli i territori ed allo stesso tempo non danneggi il settore”. L’altolà è del presidente di Ance Veneto, Paolo Ghiotti, che interviene così sul progetto di legge 64 sul consumo del suolo, già approvato in commissione il 9 dicembre scorso ed ora in attesa del voto conclusivo in Consiglio regionale. E’ l’atto che riformula la deroga alle misure di contenimento del consumo di suolo, ma ai costruttori non piace. “I costruttori edili sono rispettosi del consumo del suolo che per noi rappresenta una priorità e su questo fronte l’Ance Veneto è in prima linea ed ha collaborato attivamente alla stesura del provvedimento ed anche alle proposte emendative”, promette Ghiotti, per poi evidenziare cosa ‘tocca’. E dunque, elenca una nota di Ance: si continua a non imputare nella quota di suolo consumabile assegnata a ciascun Comune la superficie interessata da interventi in deroga allo strumento urbanistico, ma soltanto nel caso di ampliamenti non eccedenti i 1.500 metri quadri. Nel caso di ampliamenti di superficie superiore a questa misura, oppure di nuovi insediamenti produttivi in variante allo strumento urbanistico, il provvedimento prevede invece che il 50% della superficie interessata vada imputata alla quota assegnata dalla Regione al singolo Comune, andando a incidere su budget spesso modesti di cui dispongono i Comuni per gestire la pianificazione ordinaria del proprio territorio, e per il restante 50% venga assorbita dalla quota di riserva regionale.
Il presidente Ghiotti aggiunge che, “pur comprendendo gli obiettivi di contenimento del consumo di suolo perseguiti dal provvedimento in discussione”, Ance Veneto ritiene che il progetto di legge 64 possa essere “emendato per coniugare con tali obiettivi l’esigenza di salvaguardare la capacità del sistema di governo locale del territorio, rappresentato dai Comuni e dalla relativa pianificazione, di dare risposte rapide ed efficaci alle necessità di adeguamento e di sviluppo delle imprese insediate nel Veneto. Non è, quindi, solo un problema di quote ma anche di burocrazia che è quello che rallenta anche la riqualificazione dei territori ed il lavoro delle imprese”. Per Ance “è necessario dare più autonomia ai Comuni che conoscono in modo approfondito i territori e le esigenze del sistema produttivo di questo ultimo”. In questa logica, pertanto, Ance Veneto nelle sue proposte emendative ritiene che la deroga alle misure di contenimento del consumo di suolo debbano rimanere inalterate nei riguardi degli ampliamenti, delle ristrutturazioni di fabbricati, così come della nuova costruzione di fabbricati necessari per lo sviluppo e la trasformazione di attività già insediate, purché nell’area di pertinenza delle stesse, in lotti contigui o circostanti, ovvero in aree collocate in prossimità delle medesime attività produttive. “È evidente che le nostre proposte testimoniando la volontà del sistema di Ance Veneto di essere collaborativo ed interlocutore serio ed affidabile per la Regione non siano esclusivamente a tutela del settore, ma mettano al centro lo sviluppo del territorio e la competitività del sistema economico nel pieno e totale rispetto dell’ambiente”.