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Malo. L’appello a chi non vuole vaccinarsi al Muzan. Zaia: ‘Lavoreremo insieme’

“Stiamo facendo un lavoro di sensibilizzazione con le 30 persone che non hanno ancora aderito alla vaccinazione e al momento della seconda somministrazione valuteremo come procedere”. Elisa Gonzo, presidente del Muzan di Malo, commenta così l’indecisione di alcuni lavoratori nella struttura di ricovero per anziani, che sono in parte operatori sanitari ed in parte dipendenti di cooperative esterne.

Nel frattempo, dall’esito degli ultimi test molecolari effettuati sugli ospiti e sul personale di servizio che fino ad ora non era risultato positivo al Covid, sono una quindicina gli operatori e quarantadue gli anziani positivi, su un totale di 103 ospiti residenti, mentre 4 dei lavoratori ‘indecisi’ alla fine hanno aderito alla vaccinazione.

Annalisa Bergozza, direttore del Centro servizi Muzan di Malo, non nasconde il proprio sollievo, anche se si affretta a precisare: “Naturalmente si tratta, come sempre, di una situazione in itinere che potrebbe cambiare tra qualche giorno. Ci auguriamo naturalmente di no”.

Ad oggi, dunque nella Rsa di Malo permangono positivi al virus 42 anziani su 103 residenti e una quindicina di operatori. Numeri che hanno limitato l’opportunità di procedere con le vaccinazioni che sono state effettuate, in collaborazione con l’apposita task force dell’Ulss7 nella giornata di venerdì 8 gennaio.

Dopo l’invito alla vaccinazione fatto ai propri collaboratori nei giorni scorsi dalla presidente Elisa Gonzo, hanno aderito complessivamente 72 persone su 102.

Verso la fine del mese verrà effettuato il richiamo e vi sarà la possibilità per coloro che non sono stati vaccinati, compresi ovviamente gli ospiti attualmente positivi, di procedere con la prima vaccinazione.

Vaccini, Zaia alla Cisl: ‘ Lavoreremo tutti insieme’ 

Ritengo che stiamo combattendo una battaglia comune. L’obbiettivo non è quello di fare polemiche ma di fare in modo che si ammalino il minor numero possibile di persone. La proposta che la Cisl ci pone è perfettamente su questa linea; accolgo la richiesta e, ben volentieri, do corso a quanto è in mio potere per riattivare i tavoli che erano già stati aperti in primavera”.

Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, risponde al segretario della Cisl del Veneto, Gianfranco Refosco, che chiede l’attivazione di un tavolo di concertazione regionale al fine di aggiornare i protocolli di sicurezza nei posti di lavoro e procedere ad una campagna informativa a sostegno della vaccinazione.

Penso vada reso merito a chi pone la questione della vaccinazione, dimostrando molto senso di responsabilità – aggiunge il Governatore -. Dobbiamo, infatti, lavorare tutti insieme per venire fuori da questo incubo il più velocemente possibile. Sono già troppe le ricadute negative sotto il profilo occupazionale. Siamo entrati in questa triste vicenda il 21 febbraio che eravamo la regione con la minor disoccupazione in Italia, pari al 6,6%. Oggi ci ritroviamo con 65.000 posti di lavoro persi e non sappiamo ancora quanti ne verranno messi in discussione quando sarà sbloccata la possibilità di licenziare. Posso soltanto comprendere lo spirito della richiesta del sindacato perché, come ho detto, la battaglia è comune e bisogna condurla insieme”.

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