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Schio. La Cgil contro la chiusura dell’Agenzia delle Entrate: ‘Scelta sbagliata calata dall’alto’

I sindacati non si arrendono. E Agostino Di Maria, della Funzione Pubblica Cgil, torna sulla chiusura dell’Agenzia delle Entrate di Schio, formalmente avvenuta il 30 maggio scorso. “E’ un duro colpo per i cittadini di Schio e dei comuni limitrofi – commenta Di Maria – che dovranno così recarsi a Valdagno per tutti gli adempimenti fiscali.

Stessa sorte per i dipendenti che saranno costretti, dal prossimo 16 giugno, a macinare chilometri per raggiungere il posto di lavoro e dovranno sobbarcarsi i costi di tale trasferimento, con i conseguenti problemi familiari ed economici visto il blocco dei contratti di lavoro fermi dal 2009 e previsti fino al 2020. Ma restiamo basiti di fronte a queste scelte calate dall’alto e che dimostrano ancora una volta la scarsa conoscenza del territorio e delle attività produttive che vi sono insediate. Con un colpo di spugna, nel giro di poco tempo la presenza dello Stato nelle zone a più alta industrializzazione è scomparsa. Hanno iniziato con la chiusura dell’Agenzia delle entrate di Arzignano, hanno proseguito con quella di Thiene, e adesso con quella di Schio si chiude il cerchio”.

“Abbiamo più volte affermato che gli uffici dislocati sul territorio sono presidi di legalità e le attività di controllo che svolgono rappresentano un forte deterrente all’evasione fiscale: la loro chiusura costituisce un segnale politico devastante, il segnale della resa dello stato democratico al dilagare della illegalità – prosegue –. I vertici dell’Agenzia, anche in considerazione delle modifiche normative e organizzative previste dalla legge delega sulla riforma fiscale, dovrebbero avviare una attenta valutazione sul depotenziamento del controllo ed astenersi dall’intraprendere iniziative che potrebbero essere messe in discussione in un futuro prossimo”.

La Fp Cgil fornisce anche alcuni dati: nel 2012 i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate di Schio hanno ricevuto quasi 20mila accessi ed erogato oltre 26mila servizi ai cittadini. Dati che sono aumentati nel 2013 di quasi il 10%. “Basti pensare che i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate della Direzione Provinciale di Vicenza hanno contribuito alla lotta all’evasione recuperando, nell’anno d’imposta 2013, oltre 75 milioni di euro e classificandosi al primo posto nel Veneto per importo riscosso. Se dovessimo misurare la produttività di questi lavoratori, potremmo dire benissimo che, a fronte solo dell’evasione riscossa nel 2013, ogni lavoratore costa alla collettività circa 5 euro all’anno. La perseveranza nel chiudere gli Uffici non è sicuramente un deterrente all’evasione fiscale, anzi contribuisce ad incentivare comportamenti truffaldini a danno della collettività. La Pubblica amministrazione – conclude Di Maria – deve essere considerata una risorsa, non un pesante fardello economico. Le coperture economiche per avere uno Stato efficiente, efficace ed al servizio dei cittadini si possono trovare solo attraverso il recupero di 150 miliardi di euro di evasione fiscale ed il ripristino di condizioni di legalità in tutto il territorio nazionale”.

di redazione Thiene on line

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