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Thiene. Baby gang. Un lettore: ‘ E il ruolo di famiglia e istituzioni?’

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

In questi giorni la cronaca locale ci parla di baby criminali, di integrazione fallita, della necessità fondamentale ed impellente di norme più serene e di punibilità penali abbassate, di nuovi presidi e un rafforzamento massiccio di forze dell’ordine come le uniche risolutive risposte efficaci a tali eventi criminali. Ecco l’ennesimo allarme sociale: niente di nuovo all’orizzonte.

Certo, tutte le opinioni, se espresse con garbo e rispetto, hanno diritto di cittadinanza e tutti i cittadini hanno il diritto di chiedere sicurezza e protezione fisica e morale.

Tuttavia mi e vi chiedo: la vera soluzione a questi episodi riprovevoli a cui tutti vogliono una risposta chiara e significativa, si trova nel rafforzamento delle norme coercitive, nella forza della repressione e dell’esclusione, nel decretare il fallimento dell’integrazione? Veramente crediamo che per le nuove generazioni noi adulti diventiamo credibili se diamo e decretiamo queste soluzione ai reati e alla violenza agita ? Chi delinque, aggredisce, ruba e distrugge la cosa pubblica, cambierà atteggiamento e comportamento, rispetterà le regole, ci riterrà meritevoli di attenzione con questi strumenti sbandierati come risolutivi? Se veramente fosse così, si farebbe prestissimo a cambiare la situazione.

I comportamenti gravi ed illegali necessitano forse di ben altra soluzione? E’ giunto il momento forse di chiedere e pretendere un radicale ripensamento del ruolo e della responsabilità delle famiglie, delle istituzioni pubbliche? E’ necessario forse un richiamo significativo alle responsabilità degli adulti che spesso hanno abdicato al compito principale di formare, educare e testimoniare concretamente ai giovani e meno giovani i valori costituzionali a cui tutti dovremmo ispirarci? Perché noi adulti abbiamo permesso che le agenzie educative perdessero ogni valore e autorevolezza in nome di un rapporto tra generazioni “amichevole e accomodante”?

La storia ci insegna che la convivenza tra persone e gruppi di estrazione sociale e culturale diverse ( questa è la realtà territoriale concreta nella quale viviamo) si fonda su regole precise di rispetto dei valori che sono scritti mirabilmente nella prima parte della nostra Costituzione. I principi fondamentali dei primi dodici articoli, i rapporti civili, i rapporti etico-sociali e i rapporti economici che vengono sanciti e descritti nei 54 articoli fondamentali mettono al centro il cittadino, persona con diritti e doveri.

I fatti di cronaca di questi giorni ribadiscono per l’ennesima volta che se vogliamo cambiare veramente i comportamenti antisociali e violenti di alcuni giovani ( la maggioranza di essi è sana, attiva e propositiva; molti ragazzi e giovani sono tuttavia disillusi e rassegnati, non perché privi di idee o proposte, ma spessissimo delusi da noi adulti insignificanti e mai motivanti!) dobbiamo operare seriamente sul piano preventivo, culturale, formativo, educativo e valoriale a tutti i livelli, dobbiamo offrire alle nuove generazioni, bianche, nere o gialle che siano, opportunità reali e realistiche, concrete e fattibili. Ritorniamo ad essere generazione adulta a cui sta a cuore il bene comune e non gli interessi di parte o di pochi; promuoviamo e coinvolgiamo i giovani dando loro effettivo spazio e opportunità nella cittadinanza attiva e condivisa, offriamo loro effettivi spazi di espressione, favoriamo la cura e il rispetto autentico per il nostro territorio; incentiviamo infine uno sviluppo sostenibile per l’ambiente in cui viviamo .

Le nuove generazioni vogliono fatti, esempi, presenza di adulti significativi che accompagnano, insegnano, correggono, credono in loro. Quando questo accade, e tante esperienze concrete e significative sono presenti e operanti anche nel nostro territorio, i giovani si impegnano con passione, rispettano le persone e le cose, ci insegnano che la bellezza e la verità veramente salveranno il mondo. Le nuove generazione, come tutte le generazioni, non danno e non temono assolutamente adulti che propongono e dispongono solamente punizioni e sanzioni , adulti che li illudono con promesse irrealizzabili e poi li abbandonano, adulti che evitano di testimoniare che solo con la fatica e l’impegno quotidiano si cresce, adulti che mettono in essere atteggiamenti e stili di vita da eterni Peter Pan ! Il vero problema siamo noi adulti, non le nuove generazioni: la vera soluzione sarà il nostro cambiamento che produrrà inevitabilmente un loro cambiamento positivo.

Antonio . C., 50 anni, Thiene

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