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Carrè. Missionland, occhi sulle rotte dei profughi: “L’ inverno sarà tremendo”

Si muovono su tutti i fronti, ma quelli più ‘caldi’ per il futuro alle porte, riguardano la rotta balcanica e Oulx, in Val di Susa e continuano la raccolta di beni di prima necessità, collaborando anche con Engim Thiene e Rainbow for Africa.

A fare preoccupare i volontari di Missionland sono i profughi che da anni tentano di raggiungere la salvezza o le famiglie attraverso le due ‘rotte’, ma ai quali quest’anno, vista la presa di Kabul da parte dei talebani, si aggiungeranno anche persone che arrivano dall’Afghanistan.

Disperati, che tentano il tutto per tutto pur di scappare dalla morte, o da una vita di torture e miserie. Che provano a mettere in salvo i loro bambini, che si ritrovano a giocare in campi profughi dove manca di tutto.

“A Velika Kladusa in Bosnia oggi è arrivato l’ennesimo container con gli aiuti umanitari e la raccolta solidale – spiegano i volontari – Nella rotta balcanica purtroppo con i nuovi eventi in Afghanistan, si prevede una crescita nel flusso dei profughi. Pertanto ci stiamo organizzando. Alma e la sua associazione Rahma sono impegnati nello scarico e l’organizzazione del magazzino per la consegna direttamente negli squats. Noi continuiamo la raccolta aiuti in cooperazione con altre Associazioni. Seguici sui social per altre sviluppi”.

A.B.

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