Un lord inglese alla guida di un carro armato. Sedere davanti a Robertino Cappozzo, Sindaco di Lugo di Vicenza, è come stare al cospetto di Carlo d’Inghilterra che parla con la voce di Margareth Thatcher. Elegante e raffinato nella forma, ma altrettanto determinato e forte nei contenuti.
A 47 anni ha l’entusiasmo di chi è appena diventato papà e la consapevolezza di chi sta per terminare il suo primo mandato alla guida della sua città. Si ricandiderà perchè vuole capire se i cittadini hanno apprezzato il suo lavoro e a tale proposto dice: “Ripropormi per il secondo mandato e farmi giudicare dai miei cittadini è come fare un’importante interrogazione a scuola. Dopo 5 anni di studio sei curioso di vedere che voto prendi”.
Robertino Cappozzo, lei è al suo primo incarico da Sindaco. Che tipo di persona è lei e che amministrazione è la sua?
Premetto che sono uno che ha sempre mille cose da fare e ha sempre voglia di imparare. Sono al primo mandato da sindaco ma sono in amministrazione comunale da quindici anni. Nel privato sono un commercialista e collaboro con parecchie persone. La mia professione mi aiuta nel ruolo di sindaco perchè mi mette a contatto anche con il rovescio della medaglia. Vedo le aziende in difficoltà e vedo le necessità burocratiche. Amo il diritto e mi piace impegnarmi nel Sociale e per questo mi piacerebbe sempre trovare soluzioni per tutto e aiutare tutti. Tutto il mio mandato è caratterizzato dall’aspetto sociale e umano.
La gente è notoriamente sfiduciata dalla politica. Come si può recuperare la fiducia?
Gli amministratori e i rappresentanti del mondo politico devono imparare ad ascoltare le persone. Molta gente, forse soprattutto chi è più anziano, ha solamente bisogno di sapere che non è sola e che c’è qualcuno su cui può contare. Io ho imparato a stare vicino alle persone e prestare orecchio a quello che hanno da dirmi, ho imparato a fermarmi per capire i valori veri della vita. Capita di dover sentire cose banali, ma per qualcuno sono importanti e spesso anche dietro a ciò che sembra una sciocchezza si nascondono storie incredibili.
Come può un sindaco in balìa del governo fronteggiare le esigenze primarie?
Lugo non è un comune virtuoso, ma è fortunato. Ci siamo rimboccati le maniche per tutelare i servizi, che vengono coperti dal Comune. Abbiamo grandi risorse umane. Il servizio tributi e paghe lo gestiamo internamente e abbiamo autobus porta a porta con gestione diretta. Non abbiamo entrate per le seconde case dall’Imu e quindi abbiamo poche risorse. Non abbiamo mai fatto sprechi, non speculiamo sull’edilizia e tuteliamo il territorio. La mia giunta non ha mai chiesto nemmeno il rimborso spese, cerchiamo sempre di arrangiarci.
Mi descriva la sua Lugo…..
E’ una cittadina di 3.800 abitanti, conta molti anziani, ma ci sono anche tante famiglie con bambini e giovani. A scuola ci sono ben 400 iscritti. La base di Lugo si è formata intorno alla Cartiera Burgo e all’Amcor. Gli anziani fortunatamente sono attivi e la maggior parte di loro può contare su una buona pensione. Lugo è vivace e ricca di associazioni, dalla Pro Loco, agli Alpini, ai donatori di sangue, c’è un volontariato sempre attivo che crea aggregazione e voglia di lavorare. Ci sono tante feste legate al mondo dello sport, la palestra comunale è usata per la pallavolo di serie A e il calcio riempie continuamente il campo sportivo. Abbiamo anche un grande patrimonio montano, l’agricoltura è andata perduta ma abbiamo salvaguardato le nostre malghe e 4 strutture vengono usate per i centri estivi.
Pensa che chi l’ha eletto sia soddisfatto? Si ricandiderà? Quale sarà l’obiettivo del prossimo mandato?
Abbiamo portato a termine praticamente tutto quello che ci eravamo prefissati e anche di più. Ogni anno ritorniamo sui luoghi della campagna elettorale per spiegare cosa è stato fatto. Mi ricandido perchè sno curioso del verdetto dei miei concittadini. Ripresentarsi per il secondo mandato è come andare a fare un’esame a scuola. Studi per 5 anni e poi ti presenti all’interrogazione. Ecco, io sono curioso di conoscere il voto che prenderò. Il mio primo obiettivo se sarò rieletto sarà fare l’unione tra i comuni per condividere i servizi. parlo di Fara, Salcedo, Calvene e Caltrano, ma chiederemo anche a Thiene. Altro obiettivo sarebbe la rotatoria in via San Giorgio. E’ un punto molto pericoloso ma è territorio della Provincia e al momento non ci sono i soldi.
Cosa ne pensa del governo e del suo ruolo nei confronti dei comuni?
Il governo si comporta molto male con noi. I servizi che nel territorio sono stati conquistati negli anni vengono chiusi senza rimorso. A inizio mandato avevamo 4 milioni da poter spendere, a causa del patto di stabilità abbiamo 400 mila euro. Ci chiedono sacrifici, ma noi li abbiamo sempre fatti. Da noi non ci sono strutture inutilizzate. I soldi vengono spesi con criterio e buon senso.
Ho tagliato le spese di rappresentanza da 200 a 20 euro, ma è questo che fa la differenza? La realtà è che a livelli altri sprecano il danaro pubblico mentre a noi chiedono di fare economia su tutto. Se lo Stato imparasse dai nostri comuni la gestione sarebbe impeccabile e in men che non si dica l’Italia si raddrizzerebbe.
Che opposizione c’è a Lugo?
E’ un’opposizione forte e preparata. Ma anche molto corretta e collaborativa. Abbiamo delle linee comuni e lavoriamo insieme per il bene della città. Le lotte tra di noi sono sempre finite come bolle di sapone. L’opposizione è il motore che ci spinge a fare bene il nostro lavoro.
Che cos’è un sindaco in una città come Lugo?
Il Sindaco è il punto di riferimento, è la legge, il punching ball, il confessore. E’ il bastone su cui si posa un cittadino quando ha mal di schiena.
Qual è una cosa emozionante del suo mandato?
Quando una persona compie 85 anni la invito in Comune e ascolto la sua storia. Mi è capitato di trovarmi davanti persone magnifiche con storie emozionanti e commoventi. Sono quelle persone che vedi per la strada e non conosci e improvvisamente ti rendo conto della loro vita e capisci il valore delle cose.
Grazie a queste persone ho imparato a fermarmi per ascoltare e capire quali sono i valori veri della vita. A Natale poi organizziamo il pranzo per chi è solo o ne ha bisogno. L’anno scorso abbiamo servito oltre 70 persone e quest’anno ne prevedo altrettante. E’ un momento magico.
Che tipo di uomo è lei?
Sono uno a cui piace rompere gli schemi. Da giovane ho subito il nonnismo, ma siccome lo ritenevo stupido e umiliante non l’ho imposto. Le persone vanno rispettate. Bisogna fermarsi ad ascoltare e imparare. A me piace usare la testa, ma anche il cuore.
Anna Bianchini