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Slow mob contro A 31. Amministratori rintanati

‘Se avessimo avuto dei sindaci come quelli di Besenello a quest’ora non saremmo a questo punto’. Giuseppe Sentelli, di Casotto di Pedemonte è il più ‘acceso’ del comitato No Valdastico Nord, dove la moderazione dell’architetto Renzo Priante è come un estintore quando il fuoco si accende e rischia di divampare. Sentelli è un uomo informato, ne capisce di trasporti e ama la sua valle, che vede seriamente in pericolo a causa di un’opera pubblica che sembra volerla minacciare. E lui invece, la vuole difendere ad ogni costo.

 

‘Un miliardo per 300 auto al giorno – spiega – perchè gli amministratori locali vogliono rimanere indifferenti?’. E’ lui che va incontro per primo a Riccardo Calgaro, sindaco di Cogollo del Cengio. L’unico che si è visto in mezzo ai manifestanti. Nessun altro è voluto uscire allo scoperto e i membri del comitato non ci stanno più. Si sentono presi in giro da chi hanno votato per difendere il loro territorio e che invece, sta rimanendo indifferente mentre il progetto del prolungamento della A 31 va avanti. Il corteo ha attraversato i comuni interessati dall’opera pubblica. Nessun amministratore si è degnato di comparire quantomeno sul ciglio della strada. Qualche sms strategico di chi, tanto per cambiare, tiene in piedi il gioco dell’ambiguità. Quella che però ormai,non abbindola più chi vuole lealtà e non giri di parole. Sentelli chiede a Calgaro, presidente della Comunità Montana di costringere i sindaci a prendere posizione. Calgaro risponde che penserà al da farsi e non per prendere tempo che non c’è più, ma per studiare la strategia migliore.

‘Noi non siamo quelli del lume a petrolio – conclude Sentelli – siamo quelli del lume della ragione. Le nostre motivazioni non sono anacronistiche come qualcuno le vuole spacciare. Le nostre sono argomentazioni valide’.

Denise Scalzeri è un fiume in piena. Con il sorriso di chi sente che con la manifestazione di oggi è riuscita a colpire nel segno. Rincuorata da quei sorrisi che ha scorto dalle finestre e dai balconi degli abitanti della Valle un pò stupiti per quei clacson e per quella fila interminabile di mezzi a motore, sente che la gente può scendere per strada a sostenere il comitato. ‘Se la gente ci seguirà e sarà pronta a scendere in piazza con noi, a rendere visibile il proprio dissenso alla Valdastico Nord, sarà più facile stanare gli amministratori, metterli alle strette e farli uscire dal loro nido. Basta accontentarsi di contatti e di informazioni prese tra le quattro mura di casa mentre si disertano i luoghi istituzionali dove si sta decidendo il futuro della Valle. – continua l’agguerrita Denise, che ha tutta la grinta che  deriva dalla vittoria morale di una protesta di successo – i sindaci devono stare con noi, li vogliamo al nostro fianco. Dopo la notizia di lunedì con l’ok del Cipe ci saremmo aspettati una presa di posizione e invece il silenzio totale dell’indifferenza. Noi non ci fermiamo – conclude Denise – dopo oggi, continueremo ad informare i cittadini della Valle affinchè si uniscano a noi. Continueremo a muoverci perchè non è il momento di stare fermi. E’ ora che dobbiamo agire, non con il cantiere aperto della Valdastico Nord. Allora sarà troppo tardi’.

N. B.

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