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Caso Ftv-Leonardi e reazioni della Lega. Zerbo: ‘Non ho rinnovato la tessera’

 La nomina di Romano Leonardi a nuovo Amministratore unico delle Ferrovie e tramvie vicentine lascia l’amaro in bocca anche ai leghisti, che si vedono accusare di punto in bianco,sulla scia dei sospetti di irregolarità del bando,di aver tradito proprio quello cheera sempre stato un loro cavallo di battaglia, e cioè la lotta contro ogni forma di clientela politica. Qualcuno preferisce non commentare, altri lo fanno con coraggio e coerenza. La prima è l’ex sindaco di Thiene e attuale presidente dell’Anci Veneto Maria Rita Busetti, che prende le distanze dalla nomina di Leonardi: “ 

 

“Per amministrare Ftv ci vogliono competenza e preparazione – dichiaraBusetti ex assessore ai Trasporti per la Provincia di Vicenza,  Ftv è una struttura complessa , che ha sempre vantato un buon bilancio in attivo, ha sempre avuto un Cda e un direttore generale. Non ero al corrente della nomina di Leonardi e ammetto che ne sono rimasta sorpresa”.  

Busetti prova a non essere troppo pesante nella sua presa di posizione, ma il suo pensiero è deciso. E a chi le chiede se la Lega possa aver subito un danno d’immagine per un bando di concorso non del tutto trasparente e con un unico partecipante, lei senza mezzi termini risponde: “Conosco molto bene Ftv e so che è un’azienda che richiede molta attenzione e una sicura preparazione – ha commentato – Sarebbe stata corretta una regolare diffusione del bando, con tanto di messa a conoscenza pubblica delle imminenti dimissioni di Angelo Macchia. Inoltre – ha concluso – avrei auspicato una valutazione condivisa in merito nuova figura di amministratore unico”.  

 

Ma ci sono altri due leghisti che ben rappresentano l’anima del movimento, Andrea Cecchellero, quasi un sindaco di frontiera, che in un piccolo comune come Posina svolge il proprio mandato pressoché senza percepire alcun rimborso, arrivando a guidare lo spazzaneve in caso di necessità durante l’inverno, e Massimo Zerbo, che a fianco di Attilio Schneck ha alle spalle un lungo percorso di vita amministrativa sia in Comune aThiene come assessore che in Provincia come capogruppo della Lega Nord. Quest’ultimo non ha rinnovato la tessera di partito.  

Cecchellero si definisce allibito. “Il Veneto inizia ad assomigliare troppo a quell’Italia che non ci piace, o forse dovrei dire che non ci piaceva?”, ha commentato sarcastico. “Dopo questo episodio del bando, al quale ha partecipato così stranamente solo Leonardi, non vedo più la distinzione tra la vecchia politica contro la quale come partito abbiamo sempre lottato e di cui andavamo fieri, non vedo attualmente le differenze che ci rendevano così unici.” E ha continuato, amareggiato: “Sono deluso come leghista, e al di là di questo sono deluso anche come Sindaco che si è sempre battuto per una amministrazione trasparente. Noi sindaci siamo obbligati, anche solo per assumere un operaio stagionale che tagli l’erba, a pubblicizzarlo pubblicandolo il bando nell’albo pretorio per rispettare i termini di legge di pubblicazione minima. Figuriamoci cosa si sarebbe dovuto fare per un Amministratore unico da 58 mila euro. Solo a pensarci mi viene da ridere”.  

E dopo la delusione di Cecchellero, la rabbia di Zerbo, che dopo 20 anni di militanza attiva per la prima volta non ha rinnovato la tessera della Lega nord. L’ex capogruppo non ha peli sulla lingua ed ha esposto chiaramente e con sdegno la sua motivazione: “Non ho più rinnovato la tessera del partito perché in Lega non possono esserci gli stessi uomini per tutte le stagioni, che mandano avanti proposte antitetiche. Padania libera? Veneto indipendente? Federalismo edulcorato secondo il modello tosiano? Ho deciso che con il mio voto non voglio più garantire la “carega” a nessuno”. Per quanto riguarda l’episodio della nomina di Leonardi, Zerbo ha abbassato i toni, ma solo per lasciarsi trasportare dall’ironia: “Qua dobbiamo capire qual era la finalità del bando. Se è stato pubblicato per ricercare le migliori professionalità, questo scopo non è stato di certo raggiunto. Oppure si tratta di un espediente confezionato ad arte, un pacchetto su misura vestito con il minimo della legalità, che in realtà nasconde solo una scelta politica, alla quale mi sento estraneo”.  

Anna Bianchini 

Marta Boriero

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