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Cunegato e Cioni. La polemica dopo gli scontri di Schio

Gli scontri avvenuti a Schio continuano a lasciare qualche scintilla accesa, non più sul selciato a pochi passi dal Duomo, ma nella più imprevedibile arena di Facebook. Dopo le dichiarazioni del sindaco e del questore, il confronto torna ad accendersi tra il neo consigliere regionale Carlo Cunegato e il consigliere comunale Alex Cioni. Il primo denuncia come “ingiustificabile la violenza della polizia che ha usato idranti e manganelli contro un gruppo di giovanissimi”, mentre il secondo lo attacca accusandolo di usare “il conflitto come arma politica e di voler glorificare gli attivisti dei centri sociali che a Schio non sono mai stati un’oasi pacifica”.

Dopo gli interventi del sindaco Cristina Marigo, che prendeva le distanze da entrambe le manifestazioni, di Forza Nuova e di Arcadia e sottolineando come i disordini fossero stati provocati dal corteo antifascista, e del questore Francesco Zerilli che giudicava aggressiva l’azione del corteo antifascista, la discussione si sposta ora con forza sui social. Gli scontri hanno provocato il ferimento di quattro agenti della Polizia di Stato.

 

Cunegato critica la ‘ dottrina Piantedosi’: “un governo che dopo il ddl sicurezza vuole reprimere con la forza la manifestazione del dissenso è un governo pericoloso. La destra ci vuole passivi, rassegnati e ringhiosi. Noi non ci stiamo”.  Si scaglia anche contro Marigo: “come sempre la sindaca sta con tutti o non sta con nessuno. Il vuoto politico. Chiara e netta invece deve essere la condanna delle passeggiate-ronda di Forza Nuova”.  Al movimento di estrema destra non risparmia critiche, ricordando episodi: “questo gruppo è noto per le sue posizioni omofobe, per la violenza contro gli immigrati e per pestaggi organizzati a Roma e Palermo. Forza Nuova Vicenza commentò così l’omicidio razzista di Fermo: ‘la giusta fine di un verme’. Forza Nuova ha assaltato la sede della Cgil a Roma”. Sulla sicurezza aggiunge: “si affronta con maggiori forze dell’ordine. Qui la responsabilità è della destra che governa a Roma, a Venezia e a Schio. Sono sicuro però che la repressione non basti”. Per Cugenato vanno sondate le cause del disagio che c’è  nella società: “povertà sempre più diffusa, che diventa povertà educativa, con 162mila minori in Veneto in questa condizione e 144 mila giovani con una diagnosi psichiatrica, ma due su tre non vengono presi in carico dal sistema sanitario. Li lasciamo soli, una vergogna. Il disagio diventa devianza”.

Cioni, replicando a Cunegato, sottolinea: “le sue parole pesano, eccome se pesano. E il fatto che arrivino da un neo consigliere regionale le rende ancora più gravi”. Ricorda, confermando la ricostruzione ufficiale del palazzo comunale, che gli scontri sono nati dal corteo organizzato da Arcadia, che avrebbe ignorato le prescrizioni della Questura. Mette in dubbio la credibilità di Cunegato, bollando le sue parole come la “solita narrazione della sinistra estrema”, sostenendo: “a parole si condanna la violenza, quando di fatto si è sempre in prima fila a cercare il contatto, a forzare le prescrizioni, a scaldare il clima. Salvo poi correre a fare le vittime davanti alle telecamere. È un copione stanco, che ormai conosciamo a memoria. La realtà è sotto gli occhi di tutti a Schio come nel resto d’Italia: l’altra sera chi ha scelto di violare le indicazioni del questore sono stati i cosiddetti antagonisti di Arcadia cercando deliberatamente lo scontro”. Secondo Cioni, parlare di ‘dottrina Piantedosi’ o attaccare la polizia “come se fossimo in uno Stato autoritario, evocare fantasmi ogni tre parole.  non aiuta a capire i fatti. Anzi: li distorce per coprire le responsabilità di è costantemente alla ricerca della rissa”. Pur riconoscendo la necessità di discutere di disagio sociale e servizi, “se vogliamo parlare seriamente di disagio e di servizi, bene: facciamolo”, Cioni non entra nel merito delle questioni sollevate da Cunegato.

Nel frattempo, ancora sui social e dopo l’intenzione del sindaco di Schio di venire a capo della questione, si cerca di capire quali consiglieri comunali abbiano abbandonato la seduta del consiglio comunale, concomitante con le due manifestazioni, per aggregarsi ai manifestanti.

di Redazione AltovicentinOnline

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