“Io non faro’ scissioni e non dividero’ la Lega. L’ho fatta nascere e ci moriro’. Non so gli altri cosa vogliono fare”. Umberto Bossi, in un’intervista a ‘Repubblica’, risponde cosi’ sull’ipotesi di scissione del Carroccio. Il Senatur conferma la sua indiscussa fedelta’ al movimento e assicura che le tensioni con il neosegretario federale, Roberto Maroni, appartengono ormai al passato.
“Non potevamo continuare a dare questa immagine all’esterno. La Lega – dice – sembrava una gabbia di matti litigiosi. Non siamo dei chierichetti, e’ vero, pero’ se te le suoni tra colleghi di partito la gente che cosa pensa? Se litighi non ti votano”. Intanto, il Senatur rispolvera un cavallo di battaglia del Carroccio e torna a battere sulla secessione: Lo Stato italiano ha fallito. Non possiamo piu’ restare in Italia”, minaccia. Sul ritorno in campo di Berlusconi, “non ci credo – taglia corto – Silvio, politicamente, e’ finito”. Quanto alla possibilita’ di tornare ad allearsi con il Pdl, “ne stiamo parlando – dice il Senatur – ma e’ ancora tutto in alto mare. Finche’ sostengono Monti non se ne fa niente”. In Lombardia, invece, “per ora stiamo graziando” Formigoni. “Non so, pero’ – aggiunge Bossi – fino a che punto sara’ possibile. Formigoni dice che tiene fino al 2015… per me si va a votare l’anno prossimo anche in Lombardia”. Sulla pulizia fatta all’interno della Lega dopo gli scandali e i guai giudiziari, “nel rastrellamento – secondo il Senatur – sono state coinvolte anche persone a posto. Questa settimana inizio a fare il mio lavoro, faro’ rientrare alcuni degli espulsi”. Io, aggiunge “ho voce in capitolo anche quando dicono che non ho voce in capitolo”. Poi la domanda sul figlio Renzo, al centro dello scandalo che ha investito il Carroccio. “Poverino – dice Bossi – ha preso una legnata pazzesca, stara’ lontano per un po’, fara’ altro, maturera’. E se un giorno avra’ voglia di tornare a fare politica nessuno glielo potra’ impedire. La Lega l’ha fondata suo padre”. (adnkronos)