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Lega fa flop alle comunali dell’Altovicentino: “Per fare un candidato servono anni”

“Per formare un candidato sindaco servono anni”. Lo sa bene Attilio Schneck che cosa significa amministrare. Nel suo caso non solo un Comune ma anche una Provincia. E di conseguenza essere proprietari a nome di tutti i cittadini di società partecipare, trattare con gli imprenditori, tessere relazioni sovracomunali, puntare i pugni negli uffici dove serve farsi valere. E molto altro.

Tutte cose che sono mancate nei recenti incontri pubblici dove, ascoltando i volti nuovi della politica, è mancata una figura in grado di togliere i dubbi e annientare ‘il nemico’ a suon di argomenti.

E in Alto Vicentino, a fare le spese è stata la Lega, che non ha messo a segno nemmeno un ‘trono’, mentre tutto intorno, i grandi Comuni, hanno fatto furore, con il Carroccio che, contando su alleanze giuste, si è portato a casa Bassano, Arzignano, Montecchio Maggiore e punta a mettere in saccoccia anche Valdagno al prossimo ballottaggio.

“Da quando sono in politica so bene che la cosa che conta di più è da quanto tempo il candidato è presente sulla scena locale e come minimo devono essere 2 anni”, ha commentato Schenck.

Il che non significa essere un sindaco uscente, ma almeno avere avuto un’esperienza politica o sociale che abbia permesso di fare esperienza ed intessere relazioni.

“Se si vuole fare un candidato sindaco, le liste elettorali devono essere fatte subito dopo le elezioni – ha continuato Schneck – Le squadre devono darsi da fare con impegno da parte di tutti e bisogna anche prendere atto che, in alcune situazioni, non c’è la congiuntura necessaria per fare il candidato. Sicuramente non si può puntare su persone che non hanno presa sul pubblico e bisogna valutare l’impatto della squadra che ruota intorno al candidato. Di certo non si può scegliere un candidato a 3 mesi dalle elezioni, questo è certo”.

E lo sa bene lui, che la scorsa tornata elettorale, quando a Thiene hanno preferito Giovanni Casarotto e a pochi mesi dalle elezioni il candidato sindaco non c’era ancora. Schneck non ce la fece nonostante il suo carisma e la sua innegabile competenza, perché la gente voleva sicurezza. E sicurezza significa avere un programma politico che l’elettore deve sposare ed un candidato che circoli da tempo, perché i cittadini devono avere il tempo di conoscerlo per capire se merita la loro fiducia.

“Ci sono delle innegabili responsabilità politiche ed è una grande ferita aperta – ha spiegato Schneck – Ora viaggiano tutti sugli allori grazie al traino di Salvini, ma abbiamo visto che alle comunali vince il candidato e dobbiamo tenerlo in mente sempre. Quando si vince sono bravi tutti e quando si perde non parla nessuno. Certamente la segreteria provinciale dovrebbe avere un quadro generale e fornire alle sezioni le indicazioni necessarie sulle quali lavorare. Il problema è che se nella Lega dell’Alto Vicentino non si comincia ora a programmare le prossime elezioni, tra 5 anni avremo la stessa situazione di oggi. E’ molto grave che in alcuni comuni ci sia stata una lista sola, perché significa che non si è nemmeno in grado di garantire le basi della democrazia. La presenza di maggioranza e opposizione infatti è necessaria – ha concluso – Si corre non solo per vincere, ma per far crescere la comunità”.

A.B.

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