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Nucleare: nel sondaggione trionfa il sì. Gonzo: ‘Strada parallela alle energie rinnovabili’

Non c’è dubbio: il paventato ritorno al nucleare in Italia proposto da alcuni partiti piace alla maggioranza degli italiani. Sono molti i sondaggi anche a livello nazionale che hanno indicato un trend cresciuto specie nell’ultimo periodo dopo che Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, si è espresso favorevolmente al ritorno del nucleare in Italia, trovando d’accordo tra gli altri il leader della Lega, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

Un’energia nucleare ritenuta ormai pulita e i sicura, l’unica in grado – con un arco temporale però non indifferente – in grado di rendere l’Italia energicamente indipendente da agli altri paesi: tesi respinte da chi non solo ripropone il tema della scorie, ma chiede che si affronti il tema non secondario della dislocazione delle nuove centrali.

Nel sondaggio d’opinione proposto dalla nostra Redazione intanto, con 453 voti validamente espressi il 68% ha confermato il suo sì al nucleare: 32% i contrari.

“Va fatto un ragionamento ad ampio spettro, di buon senso” – commenta Francesco Gonzo, sindaco di Isola Vicentina molto attivo nella campagna elettorale berica di Fratelli d’Italia -“perchè se è vero che non abbiamo dubbi sulla possibilità di percorrere la strada del nucleare senza particolari preclusioni, è altrettanto vero che anche per i tempi di realizzazione non possiamo tralasciare di impegnarci nel perseguire con ancor più impegno quella delle energie rinnovabili, anche con azioni massive specie sul fotovoltaico. Il nostro Paese ha fatto delle scelte di cui ora ci stiamo pentendo, diciamoci la verità: se penso alle estrazioni di gas nell’Adriatico, dopo il no italiano c’è stato un assalto dei giacimenti da parte della Croazia a pochi metri dalle nostre acque. Assurdità: come credo anche quella di rinunciare al gas russo come metodo punitivo: ritengo serva una politica più lungimirante – conclude ancora il primo cittadino isolano – che capisca il momento storico e intervenga con intelligenza senza dimenticare di gettare le basi per il futuro. Pregiudizi e ‘no’ di bandiera non risolvono i problemi: un governo forte e coeso, anche su questo, potrà fare la differenza”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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