Candidare Alberto Stefani alla presidenza del Veneto per qualcuno è stata una “scelta azzardata ma ne vado orgoglioso”, dice il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, perchè significa essere coerenti con l’idea di dar spazio ai giovani. “La politica dice ‘i giovani, i giovani, si deve puntare sui giovani: sono il futuro…’. Però poi. quando devi scegliere chi candidare, si dà una pacca sulla spalla al giovane e avanti qualcun altro”. Invece, evidenzia Salvini parlando a Milano al Forum Giovani imprenditori di Confcommercio, “per una Regione fondamentale per l’Italia e l’Europa come il Veneto, non un piccolo Comune dove fare un esperimento, abbiamo scelto di candidare” il giovane leghista Stefani, segretario della Liga veneta e vicesegretario della Lega. “E, se va come immagino che vada, fra un mese sarà governatore un ragazzo di 32 anni, penso il governatore più giovane della storia della Repubblica. Perchè- conclude Salvini- un conto è parlare di giovani e un altro è dargli le chiavi della macchina e dire ‘adesso tocca a te'”.
“Sette scelte concrete per dare alla nostra regione un nuovo slancio, fondato su sviluppo, giustizia sociale e qualità della vita”. Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per il centrosinistra, presenta la piattaforma programmatica che guiderà la seconda fase della campagna elettorale. “Le nostre sette mosse- spiega- non sono slogan, ma un piano di lavoro realistico, la scaletta molto chiara delle priorità della nostra azione di governo se i veneti ci daranno fiducia. Al centro ci sono i bisogni veri dei cittadini: salute, lavoro, casa, giovani, anziani, trasporti, ambiente. E due precondizioni essenziali: una sicurezza diffusa, fatta di fiducia, coesione sociale ma anche investimenti e tecnologia, e una partecipazione collettiva che rimetta i cittadini, le associazioni, i tanti soggetti socio-economici veneti al centro delle scelte pubbliche dopo anni di accentramento totale su Palazzo Balbi”. E dunque: in cima alla lista c’è la sanità pubblica, “che deve tornare la prima priorità: un piano straordinario di assunzioni, il rilancio delle case di comunità, la riduzione delle liste d’attesa, la riforma delle strutture per anziani e il sostegno ai caregiver. E un assessore, che annuncerò a breve, dal profilo tecnico e non politico”. Sul fronte lavoro e sviluppo, “proponiamo formazione collegata ai distretti produttivi, incentivi a innovazione e sicurezza, e un fondo per la transizione energetica delle Pmi. Ai giovani- continua- offriamo strumenti per l’autonomia: il contratto d’ingresso per integrare i salari, gli sportelli di sostegno psicologico, l’accesso facilitato alla casa e alla mobilità pubblica”.
Il centrosinistra con il suo piano casa vuole poi “restituire stabilità e dignità a famiglie e giovani, recuperando alloggi Atar con un investimento straordinario e sostenendo canoni calmierati”. Per gli anziani, “una rete di assistenza diffusa e la valorizzazione delle forme di cohousing, con 100 nuove strutture, e domiciliarità; ma prima di tutto la fondamentale riforma delle Ipab”. Sul trasporto pubblico, “integrato e sostenibile”, c’è l’idea del biglietto unico integrato e di “più treni regionali, collegamenti frequenti e mobilità dolce; e un impegno forte su ambiente, energia e territorio, con lo stop al consumo di suolo, il rilancio delle rinnovabili da portare a 1kw per abitante, la forestazione urbana e la tutela del paesaggio”. Queste sono le sette scelte “con cui proponiamo al Veneto un percorso nuovo verso il futuro- conclude Manildo- nei prossimi giorni le presenteremo in dettaglio, con sette conferenze stampa dedicate a ciascuna di esse. Perché creare futuro significa cominciare da subito, insieme”.