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Schio aderisce alla manifestazione dell’ANCI: “L’Italia non possono salvarla solo i Comuni”

L’Italia non possono salvarla solo i Comuni. E’ ora che siano anche altre spalle a portare il peso delle manovre. Con una logica al contrario, negli ultimi anni sono stati gli enti locali a sacrificarsi, mentre i veri sprechi sono altrove, ai livelli superiori. Serve una riorganizzazione radicale della spesa complessiva”. Così il sindaco Luigi Dalla Via annuncia l’adesione del Comune di Schio alla manifestazione indetta da ANCI Veneto per il 31 maggio a Venezia.

 

“Siamo stati in prima fila ieri e continueremo ad esserlo per chiedere maggiore giustizia ed equità nelle manovre finanziarie – spiega Dalla Via – I numeri dicono che non sono i Comuni il luogo dove si annidano gli sprechi di questo Paese. Eppure il peso maggiore di tutte le ultime manovre ce lo siamo sobbarcati noi. E ancora: la maggior parte degli esempi di buone pratiche nascono nelle realtà locali. Eppure siamo strangolati dai vincoli del Patto di Stabilità e abbiamo i bilanci ridotti all’osso per i continui tagli ai trasferimenti. Chiediamo un cambio di rotta e lo facciamo con la massima responsabilità: perché siamo consapevoli delle difficoltà del Paese ma sappiamo anche che la nostra parte la stiamo facendo. Che significa: rigore nella spesa (che oggi è uguale a quella del 2005), bilancio a posto (rispettiamo tutti e 10 i parametri del Ministero), riduzione continua dell’indebitamento, ricerca di nuove forme di efficienza e risparmio (gestione associata delle funzioni tra Comuni)”.

“Con questo spirito saremo a Venezia con tanti altri Comuni per lanciare un segnale forte al Governo sui temi con cui noi amministratori locali ci dobbiamo confrontare ogni giorno – aggiunge l’assessore al bilancio Mario Benvenuti – Per troppo tempo l’azione dei governi ha colpito duramente gli enti locali scaricando sulle periferie il peso dei problemi economici e del debito italiani, che hanno ben altra origine. E’ necessario poi intervenire allentando il Patto di stabilità interno che sta bloccando anche i Comuni più virtuosi, rallentando lo sviluppo e negando opportunità concrete di lavoro. In nome della crescita è tempo di dare corso ad una vera autonomia, come prevista dalla Costituzione, e garantire agli enti locali risorse proprie. Per questo chiediamo di poter ragionare anche sull’IMU. Il nostro ruolo è quello di essere accanto al cittadino. La sussidiarietà non è una scoperta per i Comuni, ma la presa d’atto di una realtà consolidata. Per il nostro ruolo e per la responsabilità che ci sentiamo di portare addosso chiediamo al Governo un cambio di rotta rispetto al passato”.

di redazione Thiene on line

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