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Schio. Liliana Segre cittadina onoraria, sulla lapide il nome del deportato ‘dimenticato’

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre nel Comune di Schio, ma soprattutto sarà menzionato finalmente il nome di Ettore Grazian sulla lapide che ricorda tutti i deportati di Schio.

Il sindaco Valter Orsi ha portato in Giunta la richiesta, come aveva annunciato circa un anno fa, quando durante la polemica per le pietre d’inciampo aveva dichiarato che per la Giornata della memoria del 2021 avrebbe restituito alla città la lapide in onore dei deportati completamente restaurata e riportante il nome del deportato mancante, l’unico deportato ‘in nome’ delle leggi razziali.

“La covid-19 ha rallentato i programmi su tutto, anche sui restauri – ha spiegato il primo cittadino – Ma come avevamo promesso quest’anno facciamo restaurare la targa marmorea dei deportati che si trova alle scuole Marconi. Aggiungeremo il nome che manca, quello di Ettore Graziani, deportato per le leggi razziali. L’unico, gli altri invece erano stati accusati e deportati in qualità di fiancheggiatori dei partigiani. Per Schio è un evento importante, finora questo nome era rimasto inspiegabilmente nell’oblio ed è giusto che venga reso onore a quest’uomo. In questo percorso abbiamo inserito anche la richiesta di cittadinanza onoraria a Liliana Segre”.

Una richiesta che era arrivata anche da Giacomo Possamai, consigliere regionale del Pd, che aveva colto l’occasione di un bigliettino che riportava deliri antisemiti per dare un segnale forte: “Un ignoto vigliacco ha affisso sulla bacheca comunale di via Marconi a Schio, davanti all’oratorio dei Salesiani, un messaggio sgrammaticato e odiosamente oltraggioso – aveva scritto Possamai – La condanna nei confronti di un gesto come questo deve essere unanime, soprattutto perché rivolto ad una straordinaria donna, sopravvissuta alla Shoah, che negli ultimi trent’anni ha portato la sua testimonianza a migliaia di studenti. Le condanne non bastano, servono anche gesti simbolici. Lanciamo allora un’idea per mettere a tacere chi ancora oggi diffonde messaggi d’odio: la città di Schio conceda la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre”.

“Il bigliettino trovato ai Salesiani non l’ho nemmeno preso in considerazione in questa vicenda – ha spiegato Orsi – Condivido la proposta di Giacomo Possamai, la trovo di buon senso. Anche se non posso accostare l’illustre figura di Liliana Segre ad una scemenza come quel bigliettino, che andava denunciata, ma non strumentalizzata e presa per quello che era: l’evidente delirio di una persona in cerca di protagonismo. Liliana Segre è una grande persona, la prima che invita a non cedere spazio agli estremismi. A Schio siamo amministratori di una città che ricorda le vittime, e oltre ai nostri concittadini deportati, vogliamo rendere onore ad una donna che ha lanciato messaggi di valore assoluto, come l’esortazione a non dare spazio agli estremismi e a rafforzare la nostra conoscenza”.

La proposta sarà deliberata al prossimo consiglio comunale.

Anna Bianchini

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