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Schio. L’inceneritore tiene banco in consiglio comunale. Confronto Orsi-Tomasi

Secondo consiglio comunale senza intoppi per il sindaco di Schio Valter Orsi, durante il quale ieri ha presentato le linee programmatiche che l’Amministrazione intende seguire per i prossimi cinque anni, ravvisando prima tra tutte la necessità di introdurre come punto fondamentale del suo mandato la discussa questione dell’impianto di incenerimento di Ca’ Capretta a Schio.

 

 

Il documento stilato dal sindaco di Schio, non oggetto di discussione in questa seduta del Consiglio, concepito, come lo ha definito lo stesso Orsi, come “l’evoluzione del programma politico presentato in campagna elettorale”, presenta ovviamente tutti i punti cardine della propaganda precedente alla nomina a primo cittadino, e spazia dalla questione ambiente a quella del lavoro e della sicurezza, per giungere al concetto fondamentale della centralità del cittadino e delle sue necessità. “La politica deve essere a misura del cittadino”, ha infatti ribadito Orsi nel suo intervento in sala consigliare, discorso diretto ai consiglieri ma che ha strizzato l’occhio al numeroso pubblico presente, “e porteremo avanti quello che abbiamo promesso con lealtà, onestà e trasparenza. Punteremo sui servizi al cittadino. Vogliamo far diventare Schio leader dell’Altovicentino e perseguiremo questo scopo con tutti i mezzi possibili per raggiungere il cambiamento, ormai necessario”.

E Orsi, dopo aver alzato un poco i toni per sottolineare meglio il concetto ai presenti, ha precisato di non stare scrivendo “il libro dei sogni, ma un libro che nasce dalle problematiche reali del nostro territorio. Le promesse della campagna elettorale si trasformeranno in programmi per raggiungere obiettivi concreti. Purtroppo”, ha concluso il Sindaco di Schio, “è impensabile fare proposte a lungo termine in questo momento, visto che le normative cambiano di continuo. Il vero libro dei sogni che mi prefiggo è un programma per i prossimi 5 anni, è costruire una città per il futuro. Come saremo stati e la bontà delle nostre azioni le giudicheranno i nostri figli”.

 

Interventi piuttosto accesi ha fatto nascere la proposta di ordine del giorno dei consiglieri Alessandro Maculan e Andrea Gecchelin (Noi cittadini con Valter orsi) e di Federico Dalle Vedove (Veneto stato Sch-IO) relativa all’inceneritore di Ca’ Capretta, punto di scontro tra Orsi e Tomasi durante la campagna elettorale. Maculan, durante la lettura del documento, ha evidenziato come sia ormai superato il concetto di inceneritore dei rifiuti, che “si deve dare l’avvio a percorsi alternativi e che solo il riciclo deve essere l’unica via percorribile per abbassare le soglie di inquinamento. La tutela e la valorizzazione ambientale va in direzione opposta rispetto all’ampliamento di Ca’ Capretta”. L’intervento, che ha come fine la richiesta ad Orsi di farsi parte attiva presso Ava per impedire che le linee dell’inceneritore siano ulteriormente ampliate, ha come scopo ultimo la richiesta di un piano di azione che vada oltre e riconverta parzialmente o totalmente l’inceneritore.

Tra le minoranze il forzista Marco Tolettini si è detto piuttosto perplesso ed ha votato no alla proposta, poiché “dagli approfondimenti fatti non sembra sia possibile una alternativa allo stato attuale di Ca’ Capretta. Mi sembra anzi che siate ancora in campagna elettorale a promettere degli interventi che allo stato attuale non possono essere realizzati. Onestamente non mi è chiaro cosa vorreste fare in pratica. La chiusura dell’inceneritore, tra l’altro, comporterebbe costi assurdi per i cittadini di Schio, senza contare che l’impianto è a valenza regionale, quindi le questioni vanno affrontate a questo livello”.

Scettico anche il consigliere di minoranza del gruppo pidiessino di Dario Tomasi Giovanni Battistella, anche loro schierati per il no, che nel suo intervento a volo d’uccello ha ricordato brevemente la storia dell’inceneritore: “E’ nato 30 anni fa quando l’uso comune era di buttare tutto in discarica o sotterrare i rifiuti. Per l’epoca la scelta è stata lungimirante, ed allora andava bene così. Ma poi, con la conferenza di Rio del 1992, tutto è cambiato, perché i rifiuti sono diventati una risorsa, sono riciclabili, di conseguenza anche la questione inceneritore deve essere rivista e si deve pensare ad una riconversione e trasformazione dell’impianto. Non siamo più in campagna elettorale, dovete trovare una soluzione seria, non solo una sterile propaganda”.

“Il nostro documento”, ha ribattuto con decisione Orsi alle provocazioni, “se letto con attenzione, ha una grande onestà intellettuale. Non mettiamo in discussione l’ampliamento della prima linea di Ca’ Capretta, ormai avanzata, ma solo gli ulteriori processi di ampliamento. Basta potenziamenti, adesso si cambia registro. Iniziamo a pensare in modo diverso la gestione dei rifiuti, a un percorso alternativo e rispettoso dell’ambiente. Soprattutto mi preme scardinare quei legami che permettono alle solite 10 famiglie di Schio di passare da una nomina all’altra ai vertici del potere, anche in questa struttura. Siamo solo all’inizio di un percorso che renderà uniforme il territorio dell’Altovicentino, percorso che prevedo possa durare non meno di 15 anni”.

Polemico anche l’intervento di Tomasi il quale, pur condividendo con Orsi il non ampliamento della seconda linea, ha voluto sottolineare come “Schio sia nella zona che ha minor costo per tonnellata de i rifiuti. Quindi è chiaro che qualcosa in questi trent’anni si è fatto. Poi è evidente che l’idea recente che il rifiuto possa essere utilizzato di nuovo ha cambiato le cose. Dobbiamo individuare un ambito territoriale più vasto del vicentino perché c’è una sensibilità comune rispetto agli obiettivi. Per tutti, non solo per voi, è un valore produrre meno rifiuti”.

 

 

Molti applausi dal pubblico e apprezzamenti da parte degli altri consiglieri ha suscitato la mozione di Marco Vantin del movimento 5 stelle, approvata da maggioranza e minoranza all’unanimità. Vantin ha chiesto che il Sindaco si faccia parte attiva nella Conferenza dei sindaci affinché la Ulss n. 4 sia inserita di diritto nel Registro tumori del Veneto, visto che attualmente ne è esclusa. In questo modo, ha chiesto il grillino, “potremo essere a conoscenza dei dati statistici relativi alle neoplasie nel nostro territorio, che potranno essere pubblicati nel sito della Ulss n. 4, e grazie ai quali gli esperti potranno fare le analisi adeguate per capire l’incidenza di un determinato tumore, valutandone anche le variazioni in base alla distribuzione geografica”.

 

Aumentata infine la presenza del Segretario comunale di mezza giornata alla settimana, per un totale di spesa lordo in più per il Comune di 6.000 euro annui, all’interno della convenzione tra Schio (a capo della stessa), Valdagno, Rosà e Valli che prevede da adesso in poi la gestione associata del Segretario Livio Bertoia. Orsi ha giustificato la spesa con la necessità di velocizzare alcuni settori, in particolare quello della contrattualistica, nell’ottica di perseguire “celerità e puntualità delle pratiche”. “Non si tratta di costi”, ha concluso Orsi nel suo intervento giustificativo, “ma investimenti veri che porteranno solo benefici”.

Marta Boriero

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