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Schio vince nella differenziata, ma l’inceneritore brucia sempre più rifiuti

Schio è tra i primi comuni del Veneto nella raccolta differenziata ma l’inceneritore di Cà Capretta brucia sempre più rifiuti, diecilima tonnellate in più rispetto al 2014.

Un dato che sembra penalizzare la raccolta porta a porta, sistema di raccolta che l’amministrazione comunale sostiene con entusiasmo appoggiata da alcune forze di opposizione che da sempre appoggiano l’idea di dismettere, piano piano, una linea del termovalorizzatore.

Il dato però c’è e ora si tratta di capire in che direzione andare.

“Continueremo con il porta a porta con il proposito di recuperare e trasformare il più possibile i rifiuti”, ha spiegato Alessandro Maculan, assessore all’Ambiente, durante la seduta di consiglio comunale.

Secondo Ilenia Tisato, capogruppo della Lega, “La dismissione dell’inceneritore è solo un proclama irrealizzabile. Noi scledensi siamo virtuosi nel conferimento dei rifiuti – ha continuato l’esponente del Carroccio – Ma per l’inceneritore siamo costretti ad importare rifiuti da fuori. La politica non si potrà mai permettere di dismettere un impianto esistente, è una situazione delicata che va gestita con logica, non con parole per farsi approvare dai cittadini. La soluzione è ripensare la raccolta, realizzare 2 nuovi ecocentri e appaltare i controlli a chi non è in conflitto di interessi”.

Secondo Alex Cioni, esponente del centro destra: “Va bene il porta a porta spinto ma per il centro servono misure per il decoro urbano.  Sull’inceneritore di Cà Caprettà, nonostante i proclami dell’amministrazione che insisite per una graduale dismissione dell’impianto, il termovalorizzatore va a pieno regime, tanto che negli ultimi tre anni abbiamo bruciato all’incirca 84mila tonnellate all’anno di rifiuti. Diecimila tonnellate circa di più del 2014 quando i rifiuti venivano conferiti nei cassonetti. Su questo aspetto nodoso che ha fatto e fa tanto discutere la città, è essenziale aprire ad una operazione verità, soprattutto se consideriamo che il bacino di riferimento non è più di 31 comuni ma di 92”.

Non ha nascosto le sue perplessità Alessandro Maculan, che nel suo intervento in risposta alle opposizioni ha dichiarato: “Ci sono diciotto sistemi di raccolta dei rifiuti nella nostra società. Una volta si tendeva più a recuperare la materia, ora c’è più consumismo. Tornare indietro e recuperare la materia è una soluzione, l’altra soluzione è farla sparire con la termovalorizzazione, nessuno dei due sistemi è demoniaco, o porta al male, ma sono sistemi che tentano di rispondere alle esigenze della società. Oggi sia i prodotti che gli impianti tecnologici ci permettono di dare risposte positive, la regione Veneto è tra i primi in Italia e Schio è tra i primi in Veneto a produrre la minore quantità di rifiuto secco residuo, ma questo è solo un trampolino, non un punto di arrivo. Io sostengo la massima differenziazione per riciclare e recuperare, ma non dobbiamo inventarci nulla, solo ispirarci a sistemi esistenti, per trasformare il rifiuto in risorsa (porta a porta spinto), sistema che ammetto essere un po’ ‘punitivo’ verso il cittadino, ma che lo mette davanti ad un ruolo attivo e responsabile

Spesso sono le impurità contenute nei materiali a creare problemi e costringono a rispedire il rifiuto al termovalorizzatore”.

A.B.

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