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ViAcqua. “Il depuratore di Vicenza va festeggiato, mettere confini è pericoloso”

“Avs aggiunse 40 milioni di investimenti nel 2017, prima della fusione, nel proprio piano finanziario, per bilanciare e rendere più omogeneo gli euro/abitante di investimenti”.

Il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto interviene in risposta al consigliere della Lega Attilio Schneck, da sempre contrario alla fusione tra Avs e Acque Vicentine perché economicamente troppo svantaggioso per il territorio dell’Alto Vicentino e troppo vantaggioso per Vicenza e spiega che, per bilanciare gli 80 milioni di euro per l’ampliamento del depuratore di Casale, il cui costo finirà anche nelle bollette dei residenti nell’Alto Vicentino, la partecipata locale aveva messo in lista una serie di interventi che, a suo avviso, avrebbero reso la fusione per incorporazione meno ‘disparitaria’. Ma non è l’unico a difendere la scelta della fusione, al suo fianco dopo il sindaco di Schio Valter Orsi si schiera anche Sandro Maculan, il collega di Zugliano.

Casarotto non ci sta a quelle che definisce “logiche da Far West”, che vorrebbero i territori suddivisi in piccole porzioni dove ognuno guarda il suo e, a 3 anni e mezzo dalla fusione in ViAcqua e con le bollette ‘schizzate’, si dice ancora convinto di aver fatto la scelta giusta.

Sull’incremento delle bollette, che i cittadini lamentano da  tempo, non risponde direttamente: “lascio volentieri la risposta ufficiale alla Società ViAcqua, come mi pare sia dovuto”, ma ricorda a Schneck e sottolinea che “fino al 2015 Avs aumentava le tariffe ogni anno di circa il 4% (addirittura nel 2015 del 6,4%) mentre dal 2016 al 2020 abbiamo avuto il periodo più lungo di tariffe invariate che io ricordi”. Oggi siamo però nel 2021 e i cittadini da tempo invocano spiegazioni in merito ad una bolletta dell’acqua sempre più ‘pesante’, che ha avuto un periodo ‘di blocco’ pattuito dalla fusione, che però è terminato. Spiegazioni che, evidentemente arriveranno da ViAcqua.

Nessun ‘sbilanciamento’ a favore di Vicenza secondo il sindaco di Thiene che spiega come i prossimi progetti per l’Alto Vicentino riguardino gli investimenti per la sostituzione delle condotte ammalorate e ribadisce che una logica territoriale prevede collaborazione e condivisione.

“La costruzione di un nuovo depuratore per Vicenza dovrebbe essere festeggiata, perché razionalizza i costi di gestione di impianti diffusi  e obsoleti che attualmente paghiamo in bolletta e migliora l’ambiente del nostro Veneto (o siamo Veneti solo quando fa comodo?). Del resto, se gli amministratori degli anni ‘70 avessero applicato la logica di Schneck non avremmo gli attuali depuratori consortili di Thiene, Schio e Valdagno. Perché un abitante di Chiuppano che disponeva di vasche Imhoff efficienti avrebbe dovuto dedicare investimenti pubblici per la costruzione del depuratore di Thiene? E perché, negli anni ’90, gli abitanti di Arsiero avrebbero dovuto “regalare”, con la realizzazione dell’Acquedotto consortile dell’Astico, la propria acqua a Thiene che aveva l’acqua dei pozzi contaminata dall’atrazina? La memoria è corta purtroppo: mettere i confini è sempre pericoloso, non si sa mai quando si può aver bisogno del vicino. A meno che non prevalga la logica del Far West, come abbiamo visto in tanti film, per cui chi aveva l’acqua in alto metteva le dighe a quelli di sotto per impedire loro di utilizzarla. Non mi risulta, altresì, che in questi tre anni, dopo la fusione, l’acqua delle nostre fonti di montagna sia stata dirottata sui Comuni ex Acque Vicentine. L’investimento di Vicenza era nel piano da prima della fusione; anche per questo Avs aggiunse 40 milioni di investimenti nel 2017, prima della fusione, nel proprio piano finanziario, per bilanciare e rendere più omogeneo gli euro/abitante di investimenti. E’ anche vero che il nostro territorio ha spazio e diritto per interventi paritetici. Per fortuna noi abbiamo già aggiornato i tre impianti principali (Thiene, Schio e Trissino), abbiamo però un tasso di sostituzione delle condotte ammalorate troppo basso e quindi dobbiamo accelerare su questo fronte per ridurre le perdite e questa sarà la sfida per i prossimi anni per l’Alto Vicentino”.

“Non possiamo parlare di benefici per il territorio vasto (Provincia) a giorni alterni: quando ci fa comodo siamo tutti solidali quando invece abbiamo da metterci del nostro ci tiriamo indietro – ha commentato Sandro Maculan – Negli anni ‘90 ricordo la chiusura di alcuni pozzi di Zugliano a causa dell’atrazina con conseguente realizzazione delle condotte che portarono l’acqua da Arsiero. Se allora ci fossero stati ragionamenti egoistici avremo ancora le autobotti che portano l’acqua alle frazioni. La costruzione di un nuovo depuratore per Vicenza  dovrebbe essere salutata con soddisfazione da tutti. Migliorerà l’ambiente del nostro territorio e del nostro Veneto.  Mi stupiscono in merito i commenti critici giunti da parte di movimenti politici da sempre attenti alle tematiche ambientali. Ulteriore considerazione: se per effettuare tale investimento avremo un aumento di costi in bolletta c’è però da sottolineare come nel tempo ci sarà una ricaduta positiva grazie ad una razionalizzazione dei costi di gestione. Bollette che nell’ultimo quinquennio, è bene ricordarlo, sono rimaste praticamente invariate, mentre prima del 2015 in Avs mi risultavano aumenti consistenti. La creazione di ViAcqua rappresenta un valore aggiunto in termini di maggiori capacità di investimenti, di governo del territorio e di solidità nel tempo. Sono convinto pensassero a questo gran parte dei colleghi con i quali ho condiviso il voto favorevole alla fusione nel 2017. Certamente il nostro territorio ha diritto ad investimenti pari a quelli di Vicenza città. Su questo gli interventi dei giorni scorsi hanno delle buone ragioni. Con lungimiranza gli ammodernamenti dei nostri impianti di depurazione sono già stati realizzati. Quindi possiamo puntare all’implementazione delle aree non servite e soprattutto sulla sostituzione delle vecchie condotte il cui tasso di sostituzione va aumentato. Questo dovremo chiederlo con determinazione. Se come soci dell’Altovicentino parleremo ad una sola voce, come auspico, avendo pari peso di Vicenza riusciremo a portare a casa gli investimenti di cui necessità il nostro territorio”.

Anna Bianchini

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