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Sempre più conigli nelle case, ma è giusto?

Non più solo cani e gatti, ormai i conigli entrano da tempo nella classifica degli animali domestici più amati e sempre più inclini a stare al fianco dell’uomo. Il 27 settembre è la ricorrenza che gli viene dedicata a livello internazionale, si celebra infatti la Giornata mondiale del coniglio. I conigli domestici risultano meno nervosi, meno inclini alla fuga, più docili e più predisposti a interagire positivamente con gli esseri umani. Uno studio pubblicato sulla rivista PNAS ha infatti mostrato che la domesticazione, il processo per cui una specie animale viene resa dipendente dalla convivenza con l’uomo, ha causato modifiche nel cervello dei conigli, in particolare un aumento dell’11% della corteccia prefrontale – coinvolta nella regolazione delle emozioni – e una diminuzione del 10% dell’amigdala, l’area associata alla paura. Diventa pertanto importante sapere quali sono le razze più indicate alla socializzazione e quali sono le tipologie più consigliate per un’adozione. Monica Pais, veterinaria e fondatrice della Onlus Effetto palla ODV spiega: “Al di là del fatto che esistano razze più o meno idonee al vivere con gli esseri umani per una loro naturale inclinazione, è bene guardare la convivenza con l’uomo con i loro occhi. Un contesto famigliare affollato, rumoroso o con animali da compagnia un po’ irruenti non sarebbe un luogo sereno per il coniglietto domestico, per quanto a noi possa sembrare festoso e accogliente. Anche una casa con arredi pregiati rischia di non essere un posto idoneo perché inevitabilmente il nostro amico avrà la tendenza a rosicchiare. L’amore che proviamo per gli animali deve essere un punto di arrivo, dopo aver fatto valutazioni concrete sul contesto abitativo che possiamo offrire”.

Anche toglierli dal loro habitat naturale non è una buona idea e bisogna avere un’attenzione particolare quando, in natura, s’incontrano i conigli. “I selvatici – spiega Pais – vanno sempre lasciati dove si trovano, a meno che non siano visibilmente feriti o dispersi. Può capitare di imbattersi in cuccioli che possano sembrare abbandonati da giorni dalla madre ma in realtà non è così. Le mamme si allontanano spesso per alimentarsi o distogliere i predatori eventuali – uomo compreso – e anche solo toccarli significa metterli in grave pericolo, perché potrebbero essere abbandonati in seguito al disturbo ricevuto sul nido. Portarli a casa non garantisce successo; l’indice di mortalità dei cuccioli allevati artificialmente è infatti altissima. Altro discorso è per i conigli domestici, i quali individuati liberi devono essere soccorsi e recuperati, perché non sopravviverebbero in natura”.

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