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Thiene. Alla Rotonda c’è Pizza & Vino, quando l’impasto creativo incontra l’eleganza vulcanica dei vini di Sandro de Bruno

Nel percorso evolutivo della pizza d’autore, uno degli aspetti più interessanti degli ultimi anni è il modo in cui si è imposto un nuovo approccio all’abbinamento con il vino. Non più un esperimento marginale né un vezzo da sala, ma una lettura tecnica del piatto: un modo per interpretarne struttura, materia prima e intenzione. Dentro questa nuova visione si colloca la serata organizzata dalla Pizzeria Alla Rotonda di Thiene il 20 novembre h 20:00 , un appuntamento che mette in dialogo impasti contemporanei e vini provenienti da un territorio dalla forte identità minerale, quello dei Monti Lessini, rappresentato dall’azienda agricola Sandro de Bruno.

 Il percorso prende avvio da un Metodo Classico — Vulkano Extra Brut — che non funge semplicemente da benvenuto, ma introduce il tema principale: la verticalità vulcanica come chiave interpretativa. È un calice nitido, teso, che predispone il palato all’ascolto. Come un prologo studiato, indica al degustatore la direzione del racconto. La prima pizza è costruita con una precisione quasi chirurgica: fior di latte, salmone affumicato, peperoncino dolce lacrima e lime. Un piatto che lavora in sottrazione, concentrando l’attenzione sul rapporto fra acidità e grassezza. L’abbinamento con una Garganega criomacerata permette di mantenere equilibrio aromatico e coerenza gustativa, senza cadere nell’eccesso. È uno dei passaggi più tecnici del percorso: vino e pizza procedono in parallelo, senza sovrastarsi. La seconda proposta introduce un cambio di registro più marcato: impasto Nuvola ai cereali, pomodoro alla vaniglia bourbon, stracciatella e olio alla vaniglia. Un piatto che non teme di giocare con l’aromaticità dolce, scelta rara e rischiosa nella pizza contemporanea. La capacità di farlo funzionare indica una maturità creativa non comune. Il Lessini Durello Pas Dosé riporta pulizia e ritmo: acidità affilata, mineralità netta, grande linearità. Svolge quel ruolo di “ordine” che ogni pairing complesso richiede. Il terzo assaggio torna a un codice più mediterraneo: Impasto Nuvola, pomodorini confit, bufala e riduzione di rosso. Qui il racconto è più immediato, ma non per questo meno curato. Il Magmatico Rosso sostiene la dolcezza controllata dei confit e accompagna la parte lattica con un tannino educato. Non cerca di stupire: lavora in profondità, mantenendo il registro della coerenza. La chiusura è la più identitaria dell’intero percorso: Crunchkiss con cipolla di Cannara, uvetta, aceto di more e taleggio. È la pizza che racconta con più chiarezza la mano del pizzaiolo: una ricerca che non teme la complessità, ma la gestisce con equilibrio. Il Metodo Classico Marinè Rosé asciuga, alleggerisce, amplifica. Un abbinamento tecnico, non estetico: funziona perché interpreta, non perché accompagna. Il quadro complessivo che emerge dalla serata del 20 novembre è quello di un percorso che non cerca la sorpresa immediata, ma la profondità.

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