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“Cashback di Stato” : parte dall’1 dicembre la crociata contro il “nero”

Dopo la limitazione all’uso del contante fissato a 2mila euro, una delle novità più significative tra quelle messe in atto dal Governo per eliminare i pagamenti vecchia maniera è l’introduzione del “Cashback di Stato”, una soluzione ormai prossima al decollo proprio nei giorni che precedono lo shopping natalizio.

Una misura innovativa contenuta nel decreto Agosto che mira ad abituare il cittadino a pagare sempre, o quasi, con la carta o con altri metodi di pagamento virtuali, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’evasione fiscale. In cambio, chi raggiungerà determinate quote di transazioni digitali avrà indietro il 10% della propria spesa fino a un massimo di 150 euro a semestre e 300 euro annuali.

Ma cosa significa “cashback”? La parola cashback deriva dall’inglese cash (“soldi”) e back (“indietro”), letteralmente significa quindi “soldi indietro”, ovvero rimborso. Il principio di base è quello della raccolta punti, anche se in questo caso si tratta di riconoscere al cliente/cittadino un valore in denaro in proporzione all’importo speso. Una modalità nata nel mondo anglosassone e diffusasi poi grazie a molti siti intenzionati a fidelizzare un pubblico via via sempre più vasto.

L’ambizioso traguardo, fortemente voluto dal premier Giuseppe Conte, dovrebbe partire il 1 dicembre 2020 e poggia su alcuni punti relativamente semplici:

– Per accedere alla restituzione del 10% della spesa bisognerà avere un minimo di 50 operazioni a semestre tramite moneta elettronica
– Il massimo di rimborso semestrale sarà di 150 euro (300 in un anno)
– Il limite di spesa delle operazioni che vedranno applicato il cashback sarà di 1500 euro a semestre
– Ogni membro della famiglia avrà il profilo legato a un conto IBAN e non si potranno cumulare le transazioni tra differenti membri di un nucleo familiare

Attenzione però. Per veder riconosciuto questo cash indietro bisognerà spendere fisicamente negli esercizi commerciali o pagare il vostro artigiano di fiducia. Lo shopping online è infatti escluso dall’incentivo.

Per poter usufruire del Cashback, a quanto pare, sarà poi fondamentale l’utilizzo dell’app IO della Pubblica Amministrazione, l’applicazione dei servizi pubblici italiani già nota a chi ha fatto domanda per il bonus vacanze 2020 e sarà possibile registrarsi con il codice Spid.

Tramite l’applicazione infatti ogni persona potrà visualizzare anche la propria situazione per quanto riguarda il concorsone Super Cashback, l’altro grande incentivo governativo per ridurre drasticamente i pagamenti in contanti.

In questo caso si tratta di un vero e proprio concorso a premi per i primi 100mila cittadini che arriveranno a raggiungere il maggior numero di transazioni digitali. I fortunati vincitori avranno un premio di 3mila euro: i pagamenti con moneta digitale non riguarderanno solo l’utilizzo delle carte, ma anche quelli effettuati tramite smartphone, attraverso servizi come Satispay, Nexi e simili.

Una vera e propria rivoluzione per una paese come l’Italia ancora molto legato al contante: nel 2016 nel Belpaese l’85,9% delle transazioni è stato regolato cash, per un valore pari al 68,4% del totale. La media dei Paesi europei è del 78,8% delle transazioni: la nazione dove si usa di più il contante è Malta (92%), l’Olanda la più “elettronica” (45%). Peggio di noi, oltre a Malta, solo Spagna (87%), Grecia e Cipro (88%). Germania a quota 80%, Francia al 68% (fonte Next).

Va detto che anche in Italia complice la pandemia da Coronavirus, l’uso di transazioni con carta (magari contactless) durante il 2020 è sensibilmente aumentato.

Non resta che vedere a brevissimo, dopo che con il decreto attuativo sarà ufficializzato tutto, quale sarà l’effettivo impatto sulla popolazione e se tali misure gioveranno all’emersione del nero.

 

Marco Zorzi

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