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Condoglianze da Zaia, ma l’uomo è vivo. Zanoni non perdona e chiede ‘giustizia’

Non si sa se la notizia sia più lo sbaglio del governatore Luca Zaia ad aver inviato un telegramma di condoglianze riferito ad una persona viva od il fatto che in tempo di covid un consigliere regionale abbia impiegato il suo tempo per scriverci un comunicato per la stampa. Fatto sta che il presidente del Veneto ha inviato alla famiglia di un malato di covid un telegramma con le condoglianze, ma l’uomo (fortunatamente) era ancora vivo.

A farcelo sapere in pompa magna è Andrea Zanoni, consigliere regionale del PD, che ha scritto una nota stampa in cui invita Zaia “a fare più attenzione quando fa inviare i messaggi di condoglianze per tutti i deceduti da Covid 19 (7.785 da inizio pandemia n.d.r.): sbagliare il destinatario potrebbe avere conseguenze devastanti per i familiari che lo ricevono”.

A rendere noto l’errore del governatore era stata la stessa figlia dell’uomo, che a OggiTreviso aveva dichiarato che per poco la madre faceva un infarto e di aver subito chiamato l’ospedale per poi sentirsi rassicurare: il padre era ancora vivo.

Se l’intenzione di Zanoni fosse davvero quella di fare una raccomandazione al governatore o se fosse piuttosto quella di ridicolizzarlo un po’, non ci è dato saperlo, noi ci limitiamo a riportare le sue parole.

Il consigliere conclude dicendo: “Tutto ciò è la riprova che qualcosa non funziona nella catena di comando tra i vertici e gli esecutori, ma non possono essere i cittadini a pagarne le conseguenze”.

Ma a noi rimbalza comunque una domanda: forse che in Veneto siamo così fortunati da non avere altri problemi?

A.B.

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