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Mostrò la “patente veneta” dopo aver investito un carabiniere: ‘venetista’ in carcere

Finisce in carcere il venetista che investì un carabiniere e mostrò la “patente veneta” . A finire dietro le sbarre è stato Gabriele De Pieri, 51enne di Loreggia,  acui è stato notificato  un ordine di carcerazione. Dovrà scontare 2 anni e 28 giorni di prigione. Ha rifiutato  di prestare servizi sociali come alternativa alla pena detentiva. Doveva essere l’occasione per riabilitarsi, invece il venetista ha scelto di andare ancora una volta contro il sistema, non presentandosi per svolgere i lavori socialmente utili. De Pieri è anche protagonista di diversi rocamboleschi incontri ravvicinati con le forze dell’ordine.

Nel 2009, dovendo rispondere di resistenza a pubblico ufficiale per essersi opposto a una multa, ha chiesto di essere giudicato da un “tribunale del popolo veneto”, non riconoscendosi nella giustizia e nello Stato italiano. Nel 2011,  fu fermato a Campodarsego dopo un sorpasso azzardato. In quell’occasione mostrò la patente veneta, adottata al posto di quella italiana.

Portato in caserma per l’identificazione, denunciò a gran voce di essere stato sequestrato dai carabinieri e privato dei suoi diritti. La vicenda si concluse con una denuncia e una sanzione per guida senza patente ai danni del sedicente presidente dello Stato di Padova.

 

Il culmine del suo problematico rapporto con le autorità è arrivato nel maggio 2016, riporta PadovaOggi, quando all’ennesimo alt dei militari tentò di eludere il posto di blocco dando il via a un inseguimento culminato con l’investimento di un carabiniere. Siamo al casello di Vicenza Nord e per quell’episodio De Pieri fu arrestato e processato per lesioni e resistenza oltre che per rifiuto di fornire le generalità. Anche quella volta, al posto della carta d’identità, aveva sbandierato il suo documento di appartenenza alla “Republica Veneta”. Dopo la condanna, l’opportunità di evitare il carcere svolgendo lavori di utilità sociale. Opportunità che il 51enne ha evidentemente rifiutato e che ora gli farà passare i prossimi due anni in cella.

 

 

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