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No smartphone fino a 3 anni, gradualita’ fino a 12. Multe salate per i genitori

Divieto assoluto di utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici di comunicazione per i bambini da 0 a 3 anni. Utilizzo consentito, ma per un tempo che aumenta gradualmente e solo sotto sorveglianza di un adulto, da 4 a 12 anni. Sanzioni da 300 a 1.500 euro per i genitori che non rispettano le indicazioni normative. Sono questi i contenuti principali della proposta di legge, firmata da alcuni deputati del Movimento 5 stelle insieme agli ex pentastellati Rosalba De Giorgi e Lorenzo Fioramonti, presentata alla Camera il 15 marzo e discussa lo scorso 29 aprile in IX commissione Trasporti. In particolare, si legge nel terzo degli otto articoli della proposta, dai 4 ai 6 anni e’ consentito l’utilizzo dei cellulari per non piu’ di un’ora al giorno. Dai 6 agli 8 anni, il tempo arriva a 3 ore. Non piu’ di 4 ore sono ammesse dagli 8 ai 12 anni. In tutti i casi, “l’utilizzo e’ consentito esclusivamente sotto la supervisione di un genitore o di chi ne fa le veci”. La norma viene estesa anche alle scuole primarie e secondarie di primo grado, a eccezione dei dispositivi elettronici necessari alla comunicazione di alunni con disabilita’. All’articolo cinque si legge, poi, che “la Presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute promuovono la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione sulle finalita’ e sulle disposizioni di cui alla presente legge”. Per i genitori che non rispettino la norma sono previste sanzioni pecuniarie il cui ammontare viene destinato al Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. “Da tempo i pediatri italiani stanno evidenziando i rischi a cui vanno incontro i giovanissimi quando utilizzano i telefoni cellulari- si legge nella premessa del testo di legge- ma finora sembra che nessuno abbia preso sul serio questi campanelli d’allarme. Eppure ci sarebbero i presupposti per affrontare un fenomeno cosi’ delicato, che non riguarda solo potenziali problemi di salute, ma anche questioni educative e di sviluppo psichico”. Tuttavia, precisano i firmatari della proposta, quest’ultima “non vuole essere una ‘crociata’ contro la tecnologia che, come da anni sostengono illustri esponenti della Societa’ italiana di pediatria, in determinate situazioni puo’ anche avere un impatto positivo sull’apprendimento in eta’ prescolare a patto che vi sia il costante affiancamento dei genitori, ai quali spetta sempre e comunque di vigilare e di dare il buon esempio. In ogni caso, e’ importante intervenire limitando l’utilizzo dei device elettronici da parte dei piu’ piccoli ed evitare che questi ultimi, un domani, siano costretti a convivere con una serie di patologie causata proprio dall’uso ripetuto e sregolato di dispositivi digitali che, e’ utile sottolinearlo, puo’ portare a una vera e propria dipendenza, come quella che gli studiosi, ormai da anni, hanno identificato con il termine di ‘nomofobia’ o di ‘sindrome da disconnessione'”

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