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Pensione, tra 20 anni l’Inps rischia di non pagarla

La notizia arriva da ‘Il Sole 24 Ore’, emersa dai bilanci Inps: tra una ventina d’anni la spesa previdenziale rischia di non essere più sostenibile per l’Istituto.

Dunque, nonostante i risparmi di Quota 100 e le pensioni anticipate abbiano aperto uno spiraglio sul fronte pensionistico, per l’intero sistema potrebbe arrivare un mastodontico flop.

Questo perché il Fpld (Fondo pensioni lavoratori dipendenti) – che rappresenta il 45% dell’intera spesa pensionistica – conta 8,6 milioni di pensioni, per un valore medio di 14.700€ lordi l’anno. Una spesa che complessivamente tocca i 143 miliardi di euro.

Un costo che l’Unione europea invita da tempo l’Italia ad abbassare attraverso una riforma dell’apparato pensionistico, figurarsi adesso che dalla stima venuta fuori dal bilancio Inps si rileva che tra circa 20 anni le pensioni sarebbero circa 9 milioni e 300mila, per circa 5 milioni di aventi diritto in più, con un incremento del 7% e con una media di assegni di 27mila euro lordi annui (13mila euro in più degli attuali oggi riconosciuti). Di pari passo il totale della spesa annua sarò di 297 miliardi di euro. Previsione, questa, che esclude sia Quota 100 che le altre misure di flessibilità.

Ad aggravare ulteriormente la situazione, inoltre, c’è che ai 5 milioni di pensionati in più previsti tra un ventennio, dunque più costi per l’Inps, si aggiungeranno minori entrate, visto che la popolazione in età di lavoro – tra i 15 e i 64 anni – diminuirà dello stesso numero di unità.

Ma la ‘madre’ di tutto questo non è rappresentata dalle ultime riforme delle pensioni ma, come tutto, dalla crisi economica che attanaglia l’Italia da troppi anni ormai, che ha significato una minore produttività e il conseguenziale abbandono del paese di parecchie forze lavoro. Oltre che il calo demografico. (L’Eco del Sud)

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