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Verona come Bibbiano? Lanzarin: “Niente fango sulla nostra Regione”

Quello che sta emergendo in Veneto su allontanamenti di bambini dai propri genitori sta facendo allargare a macchia d’olio il ‘caso Bibbiano’.

Dopo la denuncia riportata dal quotidiano L’Arena da una ex dirigente della Ulss 9, sono nate molte ombre sul sistema affidi nella nostra Regione dove, all’inizio dell’estate, il presidente Luca Zaia aveva promesso massima vigilanza.

La vicenda ruota attorno al piccolo Marco, un bambino di 3 anni che solo dopo una travagliata vicenda legale è tornato alla sua famiglia affidataria. Una storia inquietante che ha portato l’avvocato Francesco Miraglia, che sta seguendo il caso, a paragonare Verona a Bibbiano.

La vicenda del bambino veronese, rimbalzata come una palla da ping pong su tutti i media nazionali, ha fatto intervenire subito l’assessore regionale ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin, che invita alla cautela.

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa ricevuto dalla Regione Veneto

“Ho dato mandato alla Direzione regionale dei servizi sociali – fa sapere l’assessore – di verificare la situazione degli affidi nel proprio territorio e, nello specifico, ho già incaricato l’Ulss 9 Scaligera di approfondire e controllare eventuali situazioni controverse. Da parte nostra, abbiamo provveduto ad inviare alla Procura della Repubblica le segnalazioni raccolte relative a presunti ‘affidi forzati’”. “E’ comunque anomalo e contrario alla deontologia professionale – prosegue l’assessore – che una ex dirigente dei servizi sociali muova accuse così gravi restando nell’anonimato. Se durante il suo incarico, da operatrice del sistema, ha rilevato presunte forzature o pressioni, o – cosa ancor più grave – eventuali illeciti, aveva il dovere di andare dai giudici e denunciare in modo circostanziato i propri sospetti. Non posso accettare che venga gettato fango, in modo gratuito, su come vengono gestiti gli affidi in Veneto, nascondendosi nell’anonimato”. “Ricordo, infine, che il Veneto è stata la prima regione in Italia, nel 1988, ad istituire la figura del Garante regionale per i diritti dell’infanzia. Un organo di garanzia, oggi rinominato Garante dei diritti alla persona, che ricopre il ruolo di autorità amministrativa indipendente, alla quale operatori dei servizi, familiari, enti e istituzioni possono rivolgersi in modo totalmente gratuito e protetto, qualora rilevino situazioni di criticità nell’applicazione delle leggi, irregolarità amministrative nei servizi o una lesione dei diritti della persona, in particolare se minore”.

di Redazione Altovicentinonline

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