Vita e lavoro che non vanno d’accordo e quindi frustrazione, ansia, problemi di sonno e di dieta, fino al rischio burnout. È lo spaccato che riguarda sempre più lavoratori di bus e treni così come della logistica, anche in Emilia-Romagna, rispetto al quale il sindacato Fit-Cisl si mobilita con una prima soluzione: allargare lo sportello di supporto psicologico gratuito, istituito qualche mese fa all’Interporto in via sperimentale, a tutti gli addetti dei trasporti in tutta l’Emilia-Romagna. Dai macchinisti ai rider. Un settore nel quale, non a caso, da qualche anno si trovano sempre meno autisti, demotivati anche da ritmi quotidiani considerati ben poco appetibili. Come emerge da una ricerca del coordinamento giovani e donne Fit-Cisl, sulla base di interviste a 2.000 lavoratori in regione ben sette su 10 si sentono “poco o per niente” valorizzati, con la maggiore criticità, per le fasce meno anziane, che diventa quella di adeguarsi ai turni. Anche se alla maggioranza piace il proprio lavoro, inoltre, non mancano problemi di “retribuzione inadeguata”, soprattutto per i più giovani, e appunto “di conciliazione” o di “mancanza di relazioni in azienda”, anche per i lavoratori più maturi. L’80%, inoltre, pensa che alla propria azienda non interessi il benessere dei dipendenti. Manola Cavallaro della segreteria Fit-Cisl Emilia-Romagna denuncia allora “l’inconsapevolezza dell’argomento, spesso nascosto”, aprendo oggi a Bologna un convegno del sindacato con aziende (Trenitalia Tper, Hera) e istituzioni (la Regione con l’assessora Irene Priolo), e soprattutto con una toccante performance teatrale, messa in scena da giovani sindacalisti, su scene quotidiane vissute da lavoratori e famiglie sotto stress. Rilancia allora Cavallaro: “Serve adottare azioni. Perché più benessere nel mondo del lavoro significa più produttività e più valore aggiunto da distribuire tra aziende e lavoratori. E questo vale anche all’inverso. Mentre l’Ia avanza, sarà l’emotività il nuovo valore aggiunto legato alla maggiore produttività”. Peraltro, insiste la sindacalista, “il benessere può essere a costo zero nelle aziende, per la conciliazione vita-lavoro”. Verrà allargato lo sportello di aiuto, quindi: “Aperto a maggio all’Interporto, ci ha dato primi risultati- spiega Cavallaro- con una ventina di accessi e vogliamo divulgarlo a tutto il settore. Già un paio di persone hanno beneficiato del servizio gratis con lo psicologo grazie alla partnership con la cooperativa NewLife, che offre tre sedute gratis iniziali. Se serve ulteriore sostegno, si prosegue in percorsi specifici”. Aggiunge Aldo Cosenza, segretario Fit-Cisl Emilia-Romagna: “Disagio e fragilità emotiva sono diffusi oggi, con uno scollamento tra decreto legislativo 81 del 2008 e ciò che accade realmente nei luoghi di lavoro, tra poca formazione o Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza non coinvolti nel tessuto produttivo. Si fa sempre più avanti questa fragilità emotiva, frutto dell’isolamento del lavoro”. Aggiunge infatti Cosenza: “In alcuni ambiti, come quelli che interessano l’autotrasportatore, il macchinista o l’autista, si lavora da soli, ci si isola, tra stress dei turni, nel weekend e nei giorni festivi, quando gli altri sono a casa. E riposi mentre gli altri lavorano. Abbiamo aperto sportelli mirati su questo, funzionano e continueremo”, quindi: “Alle aziende chiediamo di lavorare insieme nella prevenzione. Alle istituzioni un supporto, non solo economico ma anche di norme, che definiscano le cose da fare”, aggiunge il segretario regionale Fit. Ci crede molto Priolo, che intanto apre: “Sarebbe ora di occuparsi della parte emotiva dei dipendenti, sicuramente, non solo per i soliti obblighi. È contagiosa anche la bellezza dei locali in cui si lavora, per una maggiore produttività generale: per questo- evidenzia Priolo- abbiamo avviato un ‘recupero’ creativo dei nostri locali insieme con Hera, ad esempio, nell’ambito di un piano Scart”.