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Il mercato dei fiori e la crisi. La rosa rossa rimane immune.Inchiesta tra i fioristi thienesi

Non c’è niente che parli d’amore più di una rosa rossa. Ed è proprio per questo che è indiscutibilmente al primo posto tra i fiori più venduti nell’Alto vicentino. Un tempo destinata alle amanti, oggi sono le mogli a riceverle di più.

Da quello che raccontano i fioristi ‘di casa nostra’, infatti, oggigiorno sono le amanti quelle che subiscono maggiormente gli effetti della crisi in termini di regali. Alla rosa rossa, seguono le orchidee, simbolo meno passionale, ma di grande raffinatezza.

Con il calo generale dei consumi anche il mercato dei fiori ha subito un forte contraccolpo, ma fortunatamente non quello dei sentimenti. ‘L’amore si esprime sempre con la rosa rossa – ha spiegato Valentina Fina, figlia di un’intera generazione di fioristi thienesi – anche se ora per motivi di costi, invece del classico mazzo si ripiega su una rosa, in grado da sola di fare effetto’. La ‘magia’ dei fiori è che il significato non cambia in base alla quantità. Con un paio d’euro, il fidanzatino squattrinato può fare la sua bella figura con l’amata. ‘Regalare fiori significa esprimere emozioni – ha spiegato sorridendo Marco Benetti, titolare dell’omonima fioreria a Thiene – I mariti però ora comperano i fiori solo alle mogli. Sono finiti i tempi in cui qualche signore veniva qui anche con 5 bigliettini d’amore e commissionava altrettanti mazzi’.

Il lavoro nel mercato dei fiori è una missione. Il fiore è vivo, beve e respira, ma non è dotato della parola per avvisare quando ha sete o quando soffre. ‘Mi capita a volte di alzarmi la notte – ha spiegato Valentina Fina – per andare a vedere se i fiori stanno bene. Se sono pronti per un matrimonio il giorno dopo dobbiamo averne estrema cura perché altrimenti rischiamo di rovinare la cerimonia. Capita poi – ha continuato – che ci siano repentini cambi di clima e fiori e piante devono mantenere temperature costanti, per cui dobbiamo sempre studiare il loro habitat’. ‘Non ci si improvvisa fioristi – ha sottolineato Fulvio Fina, titolare della fioreria – bisogna nascerci ed essere davvero appassionati di questo lavoro’.

Il business dei fioristi risiede soprattutto nelle cerimonie, ma anche il lavoro al banco dà le sue soddisfazioni. ‘E’ bellissimo – ha spiegato Benetti – quando i clienti vengono e chiedono consiglio. Dobbiamo essere attenti e precisi, perché se sbagliamo a capire il senso del mazzo, siamo complici nel convogliare un messaggio scorretto. E potrebbe succedere un patatrac’. E’ facile intuire infatti cosa possa passare per la mente di una fidanzata in attesa del gran passo che si vede regalare un mazzo di margherite al posto della mitica rosa rossa.

Il fiore celebra tutte le emozioni, è in assoluto il modo più eclatante per esprimere un sentimento. Dalla nascita alla morte, ogni età si accompagna ad un fiore. Dal bianco della nascita e della prima comunione al rosso dell’amore, dal colore della facoltà universitaria al bouquet della sposa, dalla festa per il pensionamento alla corona dell’eterno riposo.

‘Quando si regala un fiore oppure si vuole fare un pensiero si spendono circa dodici euro – hanno confermato all’unisono Fina e Benetti – mentre per un mazzo il prezzo medio è di trenta euro’.

‘Regalare dei fiori non è una questione di soldi – ha detto Benetti – si può far vivere una bellissima emozione anche con una piccola spesa. E ricordo un episodio particolare in cui i soldi erano l’ultimo dei problemi: un signore ha mandato un mazzo alla moglie firmandolo ‘io’, ma quando è andato a casa non ha trovato i fiori. La moglie li aveva fatti sparire perché pensava fosse un altro ‘io’…’

Anna Bianchini

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