Da gennaio ad agosto scorsi, il Veneto ha contato 76 morti sul lavoro contro i 48 dello stesso periodo dello scorso anno. E oltre il 42% delle vittime è straniero. La regione è seconda solo alla Lombardia per numero di decessi totali, con Verona in testa, seguita da Venezia e Padova. Completano la graduatoria Vicenza, Treviso, Rovigo e Belluno. Dunque, “un’altra estate si chiude con un bollettino drammatico”, il 58,3% in più di morti bianche rispetto al 2024: mumeri che mostrano “come la nostra regione resti stabilmente tra le più colpite in Italia”, dichiara Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre. “Ma ciò che preoccupa di più è la tendenza: l’aumento costante delle vittime in occasione di lavoro, passate da 32 a 53 in un anno, conferma che il problema non è più emergenziale, bensì strutturale. Serve uno sforzo collettivo per invertire questa tendenza”. Il Veneto si colloca attualmente in zona arancione, quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro al di sopra della media nazionale. Infatti, a fine agosto 2025 il rischio di infortunio mortale in Veneto (23,8 morti per milione di occupati) supera la media del Paese, pari a 20,6. E’ Rovigo la città con il dato regionale peggiore (indice di 50,1) e quindi in zona rossa insieme a Venezia (32,6) e a Vicenza (28,2). Segue in zona arancione Verona (20,7). In zona gialla si colloca Padova (20,2), mentre in zona bianca Treviso (14,9) e Belluno (11,1). Dei 76 decessi nei primi otto mesi del 2025, 53 erano in occasione di lavoro (21 in più dello scorso anno) e 23 in itinere (+sette). A Verona la maglia nera per numero di vittime totali (18), seguita da Venezia (16), Padova (14), Vicenza (13), Treviso (nove), Rovigo (cinque) e Belluno (uno).
Venezia invece guida la classifica delle vittime in occasione di lavoro (12). Seguita da Vicenza (11), Padova e Verona (nove), Treviso (sei), Rovigo (cinque) e Belluno (una). Alla fine di agosto, invece, le denunce di infortunio totali erano in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024: da 45.989 a 46.410. La provincia di Verona registra il numero più elevato di denunce totali di infortunio (9.313), seguita da: Padova (9.058), Vicenza (8.585), Treviso (8.227), Venezia (8.014), Belluno (1.831) e Rovigo (1.382). Sono poi 15.555 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (12.270 in occasione di lavoro) e 30.855 quelle degli uomini (26.897 in occasione di lavoro), mentre sono quattro le donne che hanno perso la vita da gennaio ad agosto 2025: due in occasione di lavoro e due in itinere. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 12.394, di queste, 10.368 sono state registrate in occasione di lavoro. Sono 32 i lavoratori stranieri deceduti (su un totale di 76), 22 dei quali in occasione di lavoro. Le attività manifatturiere si confermano al primo posto per numero di denunce di infortunio in occasione di lavoro (8.539). Seguono costruzioni (2.995), commercio (2.684), trasporti e magazzinaggio (2.371) e sanità (2.192).