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Dalla malattia al ritorno alla vita: la storia coraggiosa di un’infermiera veneta

Una storia di coraggio, competenza medica e rinascita quella di Sara, giovane infermiera trentenne, che ha affrontato e superato una delle sfide più dure della sua vita: un tumore alla lingua. Grazie a un intervento chirurgico straordinario eseguito all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, oggi può tornare a parlare, gustare, muovere e sentire, con la determinazione di riprendere il lavoro che ama e diventare un punto di riferimento per chi sta affrontando lo stesso percorso.

La complessa operazione è stata condotta con successo da un’équipe multidisciplinare guidata dal direttore di Otorinolaringoiatria Doriano Politi, in collaborazione con il chirurgo plastico Eugenio Fraccalanza. In sette ore e mezza di sala operatoria, i medici hanno ricostruito la lingua di Sara utilizzando un lembo del suo braccio, un intervento di microchirurgia ricostruttiva che ha richiesto altissima precisione e competenza.

Il risultato è stato straordinario: la giovane ha recuperato tutte le principali funzionalità compromesse dalla malattia – eloquio, gusto, mobilità e sensibilità – ottenendo non solo un successo clinico, ma anche una rinascita personale.

Originaria del Veneto, laureata in Infermieristica all’Università di Padova, Sara ha lavorato inizialmente al Pronto Soccorso dell’ospedale dell’Angelo, per poi proseguire la sua carriera al Ca’ Foncello di Treviso. È proprio nel contatto quotidiano con i pazienti che ha assistito e accompagnato nel loro percorso di cura che ha trovato la forza per affrontare la sua battaglia. Le loro storie di sofferenza e resilienza sono diventate per lei esempio e ispirazione.

Oggi, a pochi mesi dall’intervento, Sara guarda al futuro con determinazione: vuole tornare in corsia, continuare a prendersi cura degli altri e raccontare la sua esperienza per dare forza a chi si trova davanti allo stesso percorso difficile.

Il caso di Sara è anche una testimonianza dell’eccellenza della sanità veneta: strutture moderne, equipe altamente specializzate e una sanità pubblica capace di unire competenza tecnica e umanità. Una sanità che non si limita a curare, ma che offre nuove possibilità di vita.

Un esempio concreto di come la medicina, quando supportata da passione e professionalità, possa trasformare momenti di profonda sofferenza in storie di speranza.

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