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Ansia e reflusso gastroesofageo: il legame

Il reflusso gastroesofageo si verifica quando i succhi gastrici risalgono dallo stomaco nell’esofago. Può accadere occasionalmente, soprattutto dopo pasti abbondanti. Tuttavia, se diventa frequente e provoca irritazione dell’esofago con comparsa di sintomi, si parla di malattia da reflusso gastroesofageo. Questa condizione va monitorata per prevenire possibili complicanze come esofagite, ulcere esofagee, stenosi esofagea ed esofago di Barrett.

Ne parliamo con la dottoressa Roberta Maselli, gastroenterologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.

Esiste un forte legame bidirezionale tra la mente e l’apparato gastrointestinale: l’intestino è spesso definito il “secondo cervello” a causa della sua complessità e della sua connessione diretta con il sistema nervoso centrale. Condizioni di stress intenso, nonché disturbi come ansia e depressione, possono influenzare negativamente il funzionamento del sistema digerente. Questo rapporto è evidente, ad esempio, nelle persone con sindrome del colon irritabile, che spesso manifestano anche difficoltà legate al sonno o alla sfera emotiva. Allo stesso modo, periodi di forte stress o squilibri psicologici possono aumentare l’acidità gastrica e peggiorare il reflusso gastroesofageo.

I rimedi al reflusso gastroesofageo

Apportare modifiche allo stile di vita e alle abitudini alimentari può aiutare a prevenire il reflusso e ridurre il rischio di complicanze.

Alimentazione

In caso di reflusso gastroesofageo, l’alimentazione gioca un ruolo importante ed è importante scegliere cibi facilmente digeribili e poco irritanti, come per esempio:

L’idratazione è fondamentale: è opportuno bere due litri d’acqua al giorno possibilmente lontano dai pasti, così da evitare di diluire i succhi gastrici e rallentare il processo digestivo.

Le spezie vanno moderate, privilegiando curcuma e zenzero, che aiutano la motilità dell’apparato digerente e attenuano i sintomi del reflusso.

Gli alimenti grassi e acidi possono peggiorare il reflusso. È consigliabile limitare il consumo di:

Modifiche allo stile di vita

Alcune abitudini possono contribuire a ridurre il reflusso:

Terapia del reflusso gastroesofageo

Se le modifiche allo stile di vita non bastano, lo specialista potrebbe suggerire una terapia farmacologica mirata a ridurre i sintomi, guarire eventuali danni all’esofago e prevenire le complicanze. I trattamenti includono:

Nei casi più gravi o quando la terapia medica non è sufficiente, può essere considerato un intervento chirurgico o tecniche endoscopiche anti-reflusso per rinforzare la valvola tra stomaco ed esofago.

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo comune, ma con le giuste abitudini e, se necessario, una terapia mirata, si può tenere sotto controllo e migliorare la qualità di vita. Se i sintomi persistono, è importante consultare uno specialista per evitare complicanze.

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