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“La doppia mascherina non ha alcun senso”

“La mascherina è importante, la doppia mascherina non ha alcun senso”. Risponde così il microbiologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino, interpellato dall’agenzia Dire in merito ad una circolare diffusa  dall’Associazione nazionale dei dirigenti pubblici della scuola (Anp) del Lazio, in cui si invitano gli studenti e i docenti ad indossare la doppia mascherina in aula.
“Se gli studenti si mettono la doppia mascherina ma fanno ricreazione, mangiano insieme e poi, non potendone più, se le tolgono appena escono da scuola e non la indossano neppure sull’autobus- prosegue Crisanti- la doppia mascherina ha soltanto il significato di trasferire l’onere ad altri”. L’obiettivo della circolare, dunque, per Crisanti è “fondamentalmente quello di una tutela personale del preside, che in questo modo potrà dire ‘gli studenti non si sono infettati in classe perché avevano due mascherine’, ma questo non ha alcun impatto sulla trasmissione”.

Si potrebbe eventualmente pensare all’utilizzo in classe delle Ffp2? “La Ffp2 dovrebbe essere usata sui mezzi pubblici perché così risolviamo il problema dell’affollamento- risponde Crisanti alla Dire- tanto nessuno è in grado di stabilire se un mezzo pubblico è affollato al 20, al 30 o al 50%. Tanto vale obbligare tutti quanti ad indossare la Ffp2 sui mezzi pubblici, sicuramente ne avremmo un beneficio”.

Ma i contagi attuali da dove arrivano? Le scuole sono davvero luoghi sicuri? “Nessuno ha dimostrato che le scuole sono sicure– risponde ancora il virologo Crisanti- bisognerebbe fare uno studio per verificare determinati parametri, tipo la numerosità degli alunni nella scuola, la densità degli studenti nelle classi e la differenza di genere nelle classi. Questo perché la socialità tra gli studenti, chiaramente, ha un’importanza fondamentale insieme al pendolarismo. Nessuno ha mai valutato come queste varianti si impattano nella trasmissione, senza considerare che la scuola innesca tutta una serie di opportunità di contatto, che vanno dai trasporti all’aumentata frequentazione degli studenti prima e dopo la scuola. Non è che la scuola è soltanto un ambito rinchiuso tra le mura dell’edificio scolastico, quando si parla di scuola bisogna tenere presente anche tanti altri fattori, altrimenti ci prendiamo in giro“. (Dire)

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