Il riso Carnaroli è considerato il re dei risotti, amato per la sua capacità di mantenere la consistenza in cottura e assorbire perfettamente i sapori. Tuttavia, pochi sanno che esistono due tipi di Carnaroli: uno autentico e uno che, pur portando lo stesso nome, appartiene a varietà diverse. Questo avviene perché il Registro Nazionale delle Varietà di Riso consente di commercializzare con il nome Carnaroli anche altri risi con caratteristiche simili, come il Carnise e il Karnak. Queste varietà alternative possono avere un aspetto quasi identico all’originale, ma differiscono leggermente nella tenuta di cottura e nella quantità di amilosio, il componente che rende il Carnaroli così perfetto per i risotti. Per riconoscere il vero Carnaroli, è fondamentale controllare l’etichetta: la dicitura “Riso Carnaroli Classico” garantisce che si tratta della varietà autentica.
Anche la provenienza può essere un indicatore importante, poiché il Carnaroli originale è coltivato principalmente nelle province di Pavia, Novara e Vercelli. Un altro aspetto da considerare è il comportamento in cottura: il vero Carnaroli mantiene la sua struttura più a lungo, mentre le varietà alternative tendono ad ammorbidirsi più velocemente. Questa distinzione non è solo una questione tecnica, ma ha un impatto reale sulla preparazione dei risotti, specialmente in ambito professionale dove ogni dettaglio conta. Scegliere il vero Carnaroli significa garantire la qualità del piatto e rispettare la tradizione di uno dei risi più pregiati d’Italia. Quando acquisti il riso per i tuoi risotti, prenditi qualche istante per leggere l’etichetta e assicurarti di portare a casa l’originale. Un piccolo gesto che fa una grande differenza in cucina.