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Coldiretti alla Regione: “Ripartiamo dall’identità agricola veneta”

Peccato non ci siano in Regione Veneto rappresentanti dell’Alto Vicentino a rappresentare le istanze degli agricoltori, spetterà comunque agli altri presentare a Venezia le istanze di Coldiretti, il cui presidente Martino Cerantola ha chiesto ufficialmente di “lavorare insieme su temi importanti, che  la comunità si attende vengano tramutati in progetti fattibili, con risvolti concreti in tempi ragionevoli”.

E’ l’appello di Martino Cerantola, presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, ai candidati vicentini confermati o neoeletti alla Regione del Veneto.

“Abbiamo invitato tutti i candidati vicentini in lista – aggiunge Cerantola – e la gran parte ha accolto la nostra sollecitazione. È stato un incontro coinvolgente ed appassionato, nel corso del quale abbiamo descritto il documento ‘Identità Veneta. Agricoltura, il valore da cui ripartire’. Un decalogo di priorità per il settore agricolo ed agroalimentare”.

Auspichiamo che l’interesse dimostrato con la sottoscrizione del Patto “Identità Veneta” si traduca in collaborazione attiva e fattiva con Coldiretti Vicenza nel territorio e che i candidati eletti, Roberto Ciambetti, Nicola Finco, Marco Zecchinato, Stefano Giacomin, Silvia Maino, Giacomo Possamai, Cristina Guarda, Milena Cecchetto, Joe Formaggio, Manuela Lanzarin ed Elena Donazzan, mantengano la promessa di dar seguito ai filoni di impegno contenuti nel nostro Patto.

La sollecitazione di Coldiretti Vicenza alla Politica veneta è chiara: “Dobbiamo fare di più, a partire dalle mense scolastiche e altre, che devono valorizzare il prodotto locale della nostra terra. Analogamente – sottolinea Cerantola – occorre lavorare con la gdo, sempre nella direzione della scelta dei cibi del territorio. Non possiamo, infatti, tollerare che la concorrenza straniera ci surclassi, nonostante la straordinaria qualità e certificazione delle nostre eccellenze. A noi agricoltori non manca il coraggio di metterci la faccia e chiediamo di fare altrettanto a chi governa la nostra politica regionale”.

I dieci punti illustrati nel Patto esprimono delle richieste chiare: dall’assessorato al cibo al completamento delle infrastrutture sia fisiche che digitali, dall’attenzione verso le nuove generazioni di imprenditori alla strategicità del capitale umano per la ricerca e sperimentazione.

“L’alimentazione sana ed a base di prodotti locali nelle mense collettive e nella ristorazione, insieme a filiere forti e sostenibili – sottolinea Cerantola – sono la chiave di volta per una regione che fa dell’identità il suo baluardo. Per affermare il lavoro delle imprese agricole, Coldiretti Vicenza è necessaria una politica economica che sostenga la filiera agroalimentare, per dare valore al territorio ed equilibrio nella redistribuzione del reddito, ma anche le aggregazioni tra le cooperative di produttori per non essere in balia delle multinazionali”.

Coldiretti Vicenza si attende che possa concretizzarsi la legge regionale del Km Zero, per guidare la predisposizione degli appalti pubblici, quella agrituristica e una vera semplificazione che non può non tener conto di quanto sperimentato durante il Covid-19, l’aggiornamento della normativa dell’agricoltura sociale per riconoscere i parametri sanitari delle fattorie che offrono servizi ed assistenza alle fasce deboli, ma anche con l’appello alla Regione, affinché sia parte attiva nella creazione di un nuovo patto identitario di filiera che promuove i prodotti del territorio.

Sul futuro agroalimentare incombono i cambiamenti climatici: il settore subisce gli effetti pur essendo capace di reagire mitigando le conseguenze sulla collettività. In questo senso è determinante la gestione della risorsa idrica, la conservazione del suolo e la promozione dell’energia da fonti rinnovabili capisaldi di un modello di sviluppo che esalta l’ambiente.

La fauna selvatica è tra le questioni irrisolte: le specie invasive proliferano dai monti alla pianura: “servono piani di controllo e nuove forme di sostegno al contrasto – chiosa Cerantola – per giungere nel tempo ad azzerare la piaga dei danni causati non solo alle imprese agricole, ma anche ai cittadini sempre più coinvolti in sinistri e incidenti”.

Una riflessione è rivolta alla semplificazione. “Meno burocrazia non è solo uno slogan – conclude il direttore di Coldiretti Vicenza, Cesare Magalini – ma un obiettivo da perseguire con l’implementazione di un’amministrazione pubblica smart. L’uso di tecnologie e piattaforme avanzate deve diventare elemento ordinario non più emergenziale riferendosi a quanto messo in campo per agevolare gli imprenditori agricoli nel disbrigo delle pratiche e svariate scadenze”.

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