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Vino troppo caro al ristorante, Centinaio lancia l’allarme: “Prezzi quadruplicati, servono interventi fiscali”

Il vicepresidente del Senato ed ex ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, intervenuto alla presentazione del report Assobirra, ha puntato il dito contro i prezzi esorbitanti del vino nei ristoranti. «Una bottiglia può arrivare a costare anche quattro volte il prezzo di partenza», ha denunciato, sottolineando come questo stia disincentivando il consumo fuori casa. «Non è colpa dei ristoratori, ma della necessità di margini maggiori sul vino rispetto ai piatti. Servirebbe una tassazione diversa per aiutarli», ha dichiarato, senza però avanzare proposte concrete.

Effetto etilometro: consumi in calo e ristoratori in crisi

Centinaio ha anche criticato l’impatto del nuovo Codice della strada, in vigore da dicembre, che ha aumentato le sanzioni per guida in stato d’ebbrezza. Secondo il senatore, si è generata una “psicosi da etilometro” che ha portato al dimezzamento delle vendite di vino nei locali. «La comunicazione è stata sbagliata, abbiamo spaventato la gente inutilmente», ha detto, riferendo le preoccupazioni di associazioni come Fipe.

Vino e birra come sigarette? Centinaio: “L’Oms sbaglia”

Sul fronte internazionale, Centinaio ha espresso preoccupazione per l’approccio “proibizionista” nei confronti dell’alcol. In autunno l’ONU, su iniziativa dell’OMS, tornerà a discutere il tema delle malattie non trasmissibili con l’intenzione di limitare il consumo di vino e birra, equiparandoli al tabacco. «C’è il rischio di etichette allarmistiche e del bando alle manifestazioni legate al vino come Vinitaly o le feste della birra. Interi settori potrebbero crollare», ha avvertito, ricordando precedenti battaglie contro l’etichetta a semaforo per i prodotti agroalimentari.

Il messaggio finale è un invito all’unità: «Serve una strategia condivisa per difendere cultura e economia del vino».

Fonte Il Gambero Rosso

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